Il magnifico viaggio - volume 2

introduce, seppure sempre indirettamente, elementi di critica nei confronti dei personaggi o delle situazioni oggetto di racconto. La realtà viene così rappresentata «da un ottica completamente diversa rispetto a quella comune, creando uno scarto tra ciò che il lettore avverte come strano e ciò che avverte come normale (Malvezzi). Per esempio Sacripante che, in quanto cavaliere, si dovrebbe presumere dedito a proteggere i più deboli anziché preservare la verginità di Angelica cercherà subito di sedurla. Il poeta non si trattiene però dall esprimere un certo scetticismo sull illibatezza della fanciulla: «Forse era ver, ma non però credibile / a chi del senso suo fosse signore (I, ott. 56, vv. 1-2). In tal modo invita chi legge a guardare oltre le apparenze e a osservare la realtà prescindendo dai luoghi comuni e dalle opinioni infondate. La lontananza di Dio D altronde, l interpretazione degli eventi umani è affidata esclusivamente all intelligenza e alla perspicacia dell individuo: privo di una salda coscienza religiosa, Ariosto esclude ogni intervento provvidenziale. Le vicende si svolgono tutte, per così dire, su un piano terreno (eccezion fatta per l ascesa di Astolfo alla Luna), il che sottolinea la centralità, anzi l esclusività, della dimensione immanente. Se l assenza di un fine ultimo priva i paladini di un punto di arrivo trascendente e definitivo, costringendoli a continui cambi di direzione, consente, d altra parte, la loro libertà. Ma la libertà è anche un rischio, perché, quando diventa assoluta, può portare alla schiavitù delle passioni e degli istinti. tipico, quindi, vedere un cavaliere (magari impegnato in un duello con il nemico) che si distrae al passaggio di Angelica e abbandona le armi per intraprendere l ennesimo inseguimento. Ed è altrettanto frequente veder prevalere la logica terrena su quella trascendente: nel poema Dio è lontano, non negato né discusso, ma semplicemente assente. I personaggi non si muovono per rispondere a un progetto divino, ma spinti soltanto dalle passioni, dagli istinti e dall amore per la vita. A tale proposito appare significativa la salita di Astolfo sulla Luna per recuperare il senno smarrito da Orlando. Come detto, tale salita, lungi dal rappresentare un movimento di tensione verso l alto e verso la sede della verità, appare soltanto come una sorta di viaggio fantastico (non a caso Astolfo si muove a cavallo di esseri immaginari, magici destrieri alati) verso il mondo alla rovescia rappresentato dalla Luna, che contiene tutto ciò che, di umano, è stato smarrito sulla Terra. Quello del poema ariostesco è dunque un universo laico, basato su una visione del mondo non più teocentrica (cioè con Dio al centro, come accadeva nel Medioevo), bensì antropocentrica (ovverosia con al centro l uomo, padrone di sé e della propria esistenza, sebbene sottoposto a mille rischi e insidie). VISIONE IDEOLOGICA distacco dai valori cavallereschi ironia e gusto dell abbassamento straniamento commenti e riflessioni del narratore punto di vista esterno e critica indiretta di personaggi e vicende L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 231

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento