Il magnifico viaggio - volume 2

DENTRO IL TESTO La demistificazione della guerra La lingua dei vinti I contenuti tematici Quella che Ruzante descrive nel dialogo con Menato è una disarmante rassegna delle brutalità della guerra. Lacero e sfiancato al punto da essere quasi irriconoscibile, il reduce vorrebbe raccontare azioni eroiche e imprese leggendarie ma, pressato dalle domande dell interlocutore, non può fare a meno di mettere a nudo la realistica sventura del poveraccio che ha fatto di tutto per salvare la pelle dopo aver subìto miserie e umiliazioni. Per una volta la prospettiva con cui è vista la guerra non ha nulla di retorico. Al contrario, a rappresentarne lo strazio e l insensatezza è un esperienza dal basso, vissuta da un uomo semplice, costretto a patire le folli decisioni dei potenti. Nessuna esaltazione del valore delle armi né resoconti su belle morti da tramandare in esemplari poemi cavallereschi: Ruzante, a costo di apparire vile, se la dà a gambe, sottraendosi a uno scontro di cui ignora le motivazioni con un nemico che non riconosce neppure come tale (a n he trato a far male a uomeni mi. Perché voliu ch a i pigiè? Che m hagi fato a mi?, rr. 54-55). E che importa se Menato lo incalza, costringendolo a vestire i panni del codardo e del fallito? Ruzante intende testimoniare solo la tragica verità della condizione in cui si è trovato, condensando nella meccanica ripetizione di una frase (S a fossè stò on son stato io mi, r. 4) un lamento che possiamo sintetizzare così: conosce la guerra solo chi l ha vissuta. Le scelte stilistiche L impiego del dialetto non costituisce una semplice soluzione formale. Dare voce agli umili contadini implica infatti una scelta di campo ideologica: il ritratto della realtà senza alcuna alterazione. Tale intento diventa ancora più rivoluzionario quando a essere descritta è la guerra, esperienza umana che la letteratura ha spesso dipinto con toni mistificanti. Il reduce sembra un lu o firto (r. 2, cioè un predatore come sperava di essere il povero Ruzante che finisce per essere predato), ha addosso uno stranio saore (r. 37), è tormentato dalla fame, per trovare il coraggio beve vino avariato, per cui il corpo si riempie di croste e bolle, vende infine le armi per mangiare qualcosa: queste sono le immagini e le parole adottate per raccontare la crudezza della dissennata esperienza della guerra. In particolare, il dialogo delinea, battuta dopo battuta, l umanità istintiva e popolaresca del protagonista di quest epopea rovesciata, rappresentato con l intento di ricavarne il ritratto più veritiero di un intera classe di vinti e di emarginati. 1 Perché Menato non riconosce Ruzante? 2 Perché Ruzante parla in un modo che Menato non comprende bene? ANALIZZARE 3 Come vengono descritti gli italiani dai francesi? Quale atteggiamento emerge? 4 E quale atteggiamento di Ruzante verso i villani francesi emerge? 5 Quali conseguenze della guerra subisce Ruzante? 6 Rifletti sul desiderio di bottino che ha spinto Ruzante ad andare in guerra e su quanto egli abbia ottenuto: qual è il tono conclusivo del brano? INTERPRETARE 7 L affidare a un villano il ruolo di protagonista è solo una scelta stilistica o è la conseguenza di una certa visione della letteratura e della realtà? Edu COMPRENDERE CA VERSO LE COMPETENZE cazion e CIVI Spunti di realtà L articolo 11 della nostra Costituzione afferma: «L Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali . Ciò significa che il ricorso alle armi può essere preso in considerazione solo se occorre difendere i cittadini e il territorio dello Stato. Il divieto non riguarda dunque le guerre difensive : non a caso, l articolo 52, comma 1, sostiene che «la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino . Come hai visto, Ruzante descrive senza alcun compiacimento retorico la brutalità della guerra, ma tu ritieni che determinate circostanze la rendano, se non giusta, almeno necessaria? Discutine con la classe e, facendo riferimento alle vicende storiche del passato, argomenta il tuo punto di vista. LA CORRENTE / L ANTICLASSICISMO / 195

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento