INTRECCI LETTERATURE STRANIERE - Le pirotecniche invenzioni

intre cci LETTERATURE STRANIERE Le pirotecniche invenzioni di un uomo libero Gargantua e Pantagruele di Fran ois Rabelais Abbiamo incontrato prima Pulci e la sua comica rivisitazione del poema cavalleresco, poi le ribalde buffonerie del Baldus di Folengo, con cui viene parodiato il poema epico. Ora estendiamo lo sguardo alla Francia, dove Fran ois Rabelais (1494 ca. - 1553), che ben conosce e ammira sia Pulci sia Folengo, ne eredita la lezione, portando alle estreme conseguenze l Anticlassicismo e la deformazione di un mondo alla rovescia. Improbabili personaggi giganteschi Il suo capolavoro, Gargantua e Pantagruele, narra le avventure di due improbabili giganti, padre e figlio: pubblicato in cinque libri tra il 1532 e il 1564 (l ultimo libro edito postumo), il romanzo riprende il contenuto di leggende popolari con personaggi di dimensioni mostruose, che stupiscono per la taglia enorme, l appetito formidabile e le incredibili imprese. Questi colossi assecondano tutte le loro inclinazioni naturali e godono dei piaceri del corpo: ingordi di cibo e vino (ancora oggi le più abbondanti abbuffate vengono definite pantagrueliche), ma anche di sapere e conoscenza, incarnano la forza della natura, la gioia di vivere e la fiducia nelle facoltà illimitate dell uomo. Un abbazia chiamata desiderio Nel passo che qui riproduciamo, Rabelais descrive la vita condotta dai giovani ospiti dell abbazia di Thelème (dal greco thélema, desiderio ), fatta costruire da Gargantua. L unico precetto monastico a cui essi devono sottostare è «Fa quel che vuoi : una regola che annulla tutte le altre e che sintetizza il sogno utopistico di un umanità libera da ogni vincolo e condizionamento. Tutta la loro vita trascorreva non secondo leggi, statuti e regole, ma il libero volere e il franco1 arbitrio. Si alzavano quando lo credevano opportuno, bevevano, mangiavano, lavoravano e dormivano quando ne avevano desiderio; nessuno li svegliava, né li forzava a bere, a mangiare, o a far questo o quello. Così aveva deciso Gargantua. La regola, quindi, consisteva in un solo dettame: 196 / UMANESIMO E RINASCIMENTO S Gustave Doré, La vita di Gargantua e Pantagruele. Pellegrini mangiati in insalata, 1873. San Francisco, Fine Arts Museums. FA QUEL CHE VUOI, perché le persone libere, bennate,2 ben istruite, che hanno modo di conversare in oneste compagnie, posseggono per natura un istinto e un pungolo3 che le spingono sempre verso la virtù, e le allontanano dal vizio, ed è ciò che chiamano onore. E son coloro che, quando una vile soggezione o imposizione li deprimono e li fanno schiavi, volgono ogni nobile passione, per la quale tendevano liberamente alla virtù, a infrangere o piegare il giogo della servitù; perché noi vogliamo sempre fare cose proibite e desideriamo quel che ci è negato. Appunto per questa libertà si sentirono spinti da un lodevole spirito di emulazione, e facevano tutti quello che vedevano piacere solo ad uno. [...] Ed erano così nobilmente educati, che nessuno e nessuna ignoravano come si fa a leggere, scrivere, cantare, sonare strumenti armoniosi, parlare cinque o sei lingue, e comporre sia in poesia che in prosa. 1 franco: libero. 2 bennate: che hanno buone qualità. 3 pungolo: inclinazione.

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento