Il magnifico viaggio - volume 1

40 45 50 55 60 65 70 75 del pescatore, e dal momento che ha trovato dove alloggiare non lo chiama più truffatore, né sleale, né menzognero. Va verso la porta, e davanti a questa trova un ponte levatoio che era abbassato. Passato che è sopra il ponte, vengono verso di lui quattro valletti: due lo disarmano,6 il terzo conduce via il suo cavallo e gli dà fieno e avena; il quarto gli mette indosso un mantello scarlatto, nuovo e fresco; poi lo condussero sino alle logge: sappiate bene che fino a Limoges7 non ne trovereste né ne vedreste di così belle. Il giovane rimase nelle logge finché il signore lo mandò a cercare da due valletti, e con loro andò nella sala che era tanto lunga quanto larga, quadrata. Su un letto in mezzo alla sala vide seduto un valentuomo, con capelli incanutiti. Sulla testa aveva un cappuccio di zibellino8 nero come le more con sopra un tessuto di porpora, e così la veste. Stava appoggiato su un fianco e davanti a lui, fra quattro colonne, ardeva un gran fuoco di ciocchi secchi: quattrocento uomini avrebbero potuto sedersi intorno a quel fuoco e ciascuno avrebbe avuto un posto comodo. Le colonne che sostenevano il camino erano molto forti, di bronzo massiccio, alto e largo. L ospite, fiancheggiato dai due che lo accompagnavano, andò davanti al signore, e quando questi lo vide venire lo salutò subito e disse: «Amico, non vi dispiaccia se non mi levo per venirvi incontro, ma non mi è agevole farlo . «Nel nome di Dio, signore, non lo dite, ché non mi dispiace affatto, se Dio mi conceda gioia e salute . [ ] Poi si sedette presso il signore che gli faceva tanto onore. E là dentro c erano lumiere9 così grandi come non si potrebbe illuminare di più una dimora. Mentre essi parlavano di una cosa e dell altra, da una stanza vicina venne fuori un valletto che teneva impugnata a metà dell asta una lancia bianca, e passò fra il fuoco e quelli che erano seduti sul letto. E tutti quelli che erano là dentro vedevano la lancia bianca e il ferro bianco, e dalla sommità del ferro della lancia veniva fuori una goccia di sangue: quella goccia vermiglia scendeva fino alla mano del valletto. Il giovane che la notte era venuto là dentro10 vede quella cosa meravigliosa, ma si trattenne dal domandare come ciò accadeva, poiché si ricordava dell ammonimento che gli aveva dato il suo maestro di cavalleria, che gli aveva insegnato di guardarsi dal parlar troppo, temendo, se avesse fatto una domanda, che gli fosse considerata villania; perciò si guardò bene dal far domande. Poi vennero due altri valletti che tenevano in mano candelieri d oro fino, niellati.11 Questi valletti che portavano i candelieri erano uomini molto belli: in ciascun candeliere ardevano almeno dieci candele. Una damigella, bella, gentile e adorna, che veniva insieme con i valletti, teneva fra le mani un graal. Quando essa fu entrata là dentro, dal graal che teneva nelle sue mani si diffuse un tal chiarore che le candele persero la loro luce, come le stelle quando si leva il sole o la luna. Dopo lei ne venne un altra con un piatto d argento. Il graal che veniva avanti era di oro puro, con pietre preziose di mille specie, le più ricche e le più preziose che ci siano in mare o in terra: quelle del graal, senza dubbio, superavano in bellezza 6 lo disarmano: gli tolgono l armatura. 7 Limoges: città francese. 8 zibellino: animale da pelliccia, dal pe- lo fulvo. 9 lumiere: lampadari da soffitto o candelabri a muro. 10 Il giovane là dentro: Perceval. 76 / LE ORIGINI E IL DUECENTO 11 niellati: incisi con solchi poi riempiti di smalto nero. Le parole valgono valletto Le parole legate alle atmosfere e ai personaggi del ciclo arturiano hanno spesso un origine provenzale. Così è per il termine valletto, utilizzato per indicare il giovane che prestava servizio presso una dama o un cavaliere, una sorta di cameriere chiamato anche paggio, garzone o scudiero. Fino a qualche anno fa, era assai usata la variante femminile valletta: chi veniva designata con questo termine?

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento