Il magnifico viaggio - volume 1

Prove sul modello INVALSI 70 75 80 85 90 95 100 105 110 Poi, con un serafico sorriso sul volto, rivolgendosi ai contadini che gremivano il sagrato cominciò: «Signori e signore, dovete sapere che, quando ero ancora molto giovane, fui mandato dai miei superiori in Oriente a cercar reliquie. Partito da Venezia, passai per la Grecia, poi per il reame del Garbo, donde a cavallo proseguii per Parione e, passato il Braccio di San Giorgio, arrivai in Truffia e in Buffia, paesi abitati da grandi popoli, traversati i quali, giunsi in terra di Fandonia, dove vivono molti dei nostri frati. Andai più avanti, e arrivai alle montagne dei Baschi e quindi nell India Pastinaca, dove vidi, com è vero Dio, volare le persone in aria. Là trovai un grande mercante che vendeva le noci moscate e altre spezie che arrivano anche da noi. Non potendo andare più avanti, presi la strada del ritorno e mi fermai in Terra Santa, presso il venerabile padre Nonmisenti Comepuzzo, gran patriarca di Gerusalemme. Costui, per reverenza all abito che porto, mi mostrò tutte le sante reliquie che aveva raccolto in tanti anni. C era un dito dello Spirito Santo, la mascella di Lazzaro, il ciuffo di un serafino, l unghia di un cherubino, una costola di Abramo e perfino una punta della stella che apparve ai Re Magi. Il patriarca mi donò un dente di Mosè e, in un ampolletta, il suono delle campane del tempio di Salomone. A tutto questo aggiunse, con grande generosità, una delle penne dell arcangelo Gabriele e alcuni dei carboni coi quali fu bruciato San Lorenzo Martire. Portai tutti quei tesori nel mio convento, dove furono tenuti nascosti in attesa che ogni reliquia venisse verificata ed esperimentata. Ebbene, tutte quelle reliquie fecero dei miracoli, specialmente la penna dell arcangelo e i carboni di San Lorenzo, reliquie che io porto sempre con me, ora l una ora l altra, in due cassette uguali. Venendo qua, avevo pensato di portarvi la cassetta con la penna. Ora, aprendola, mi accorgo che ho portato quella coi carboni. Ma non fu un errore, bensì la volontà di Dio che così ha voluto, forse perché fra due giorni è la festa di San Lorenzo. Ecco quindi che io vi mostrerò i carboni coi quali fu arrostito quel santo martire, per riaccendere nei vostri animi la devozione più viva. Toglietevi i cappucci, avvicinatevi, guardateli coi vostri occhi questi carboni, e sappiate che chiunque ne verrà segnato, potrà star sicuro, anche in caso di incendio, di non bruciare senza accorgersene . La gente, meravigliata da tanta eloquenza, beveva le parole di frate Cipolla come un assetato beve l acqua fresca. Il frate intonò una laude a San Lorenzo, mentre la folla si metteva in fila, perché ognuno voleva essere segnato coi carboni. Sopra i loro bianchi camicioni e i loro farsetti frate Cipolla prese allora a tracciar segni di croce coi tizzoni spenti che andava prendendo dalla cassetta. «Vedete il miracolo? diceva. «Per quante croci io tracci, i carboni non si consumano mai, perché quei rimasugli che riporrò nel cofanetto durante la notte torneranno grossi come prima . I due giovani, che credevano aver beffato il frate portandogli via la penna di pappagallo, assistevano sbalorditi a quel nuovo rito. Quando frate Cipolla, segnando tutti i contadini con grandi croci, arrivò anche a loro, che si erano tenuti per ultimi, vedendoli sorridere capì a chi doveva la sparizione della penna di pappagallo, ma li segnò generosamente, proprio perché capissero d avergli dato occasione di un vero trionfo. Finita la cerimonia e raccolta gran quantità di elemosine, frate Cipolla riebbe dai due giovani la penna, con la quale se ne andò in altri paesi a far la gioia di quei credenti che volendo toccar con mano la verità, per sua natura immateriale, finiscono sempre col venir turlupinati. 706 / LA COMPETENZA DI LETTURA

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento