Il magnifico viaggio - volume 1

FINESTRE SUL 900 70 75 80 85 90 95 100 105 110 Boccaccio & Piero Chiara metteva di sorvegliare ogni mossa del Viterbo, che teneva la valigia tra il mio e il suo pagliericcio,6 come un comodino da notte o un divisorio. Il formaggio, che era sul fondo della valigia, veniva a trovarsi dalla mia parte, e di notte, quando non mi riusciva di dormire, ne percepivo l odore attraverso il cuoio, o credevo percepirlo, morso come ero dalla fame. Una notte pensai di fare un taglio nel fianco della valigia e di staccare una fetta di formaggio. Il barone se ne sarebbe accorto solo in occasione di un cambiamento di posto, quando ormai gli avevo mangiato tutto il formaggio. Ma fu più che altro un sogno: mai avrei fatto una cosa simile a un gentiluomo di tal fatta. Passò una settimana e il barone, pur avendo aperto due o tre volte la valigia con la chiave che teneva in un taschino del panciotto, ne aveva tolto solo dei fazzoletti e una sciarpa di lana. La forma di Asiago era come se non esistesse e mi domandavo se non fosse stata un allucinazione a farmela sentire in quelle notti. Improvvisamente, a seguito di un ordine da Berna, il nostro gruppo fu trasferito a Lugano. Aiutai il professore nel trasloco, portandogli ancora la valigia, che sentii pesante, come se avesse delle pietre nell interno. il formaggio pensavo ancora intatto, che il barone ha riservato per quando avremo davvero fame. E se la valigia mi pare più pesante di prima, è perché mi sono indebolito. Ma neppure a Lugano, dove il nostro vitto era scarsissimo, egli ritenne opportuno ricorrere al formaggio. Da Lugano, compiute ormai tutte le formalità prescritte dai regolamenti di polizia, si partì sotto scorta verso l interno. Viaggiammo insieme in treno, sempre con la valigia dietro, alla quale ormai mi sentivo attaccato come se fosse stata mia. Dalla stazione di Zwingen nel Cantone di Solothurn al paese di B sserach, sotto la neve e lungo strade ridotte a un pantano, quel carico divenne una croce sotto la quale, debole Cireneo,7 caddi un paio di volte. Ma era il nostro unico bene in quei deserti, e soprattutto ciò che al povero barone rimaneva di una lunga vita finita nell esilio. A B sserach, dove la scarsità del vitto era aggravata da un freddo intenso, ebbi la certezza che il buon formaggio friulano ci avrebbe salvati entrambi, anche se il vecchio Viterbo, malato e stanco, mi andava continuamente ripetendo che aveva poco da vivere e che mi avrebbe lasciato, morendo, erede della sua valigia. Dopo un mese, durante il quale resistette eroicamente ad ogni male e anche alla tentazione d intaccare il formaggio, venne una commissione a selezionare i validi al lavoro. Fu la volta della nostra separazione. Al momento dell addio, quando vidi che il barone mi metteva nelle mani un pacco, sperai che mi assegnasse come viatico8 almeno una fetta del suo formaggio. Ma si trattava solo di una Bibbia, che aveva avuto in regalo da un pastore protestante e che a lui non serviva, dal momento che sapeva a memoria quella ebraica. L internamento in Svizzera durò quasi due anni, durante i quali riuscii sempre ad avere notizie del barone, che passando da un luogo all altro era finito a Huttwil9 come professore in un campo universitario. Ma negli ultimi mesi, quando a guerra finita si aspettava il rimpatrio, non seppi più nulla sul suo conto e immaginai che fosse riuscito a rientrare in Italia anticipatamente, come Einau- 694 / IL TRECENTO Piero Chiara nel suo studio. 6 pagliericcio: saccone pieno di paglia e foglie secche, usato come materasso. 7 Cireneo: da Simone di Cirene, il quale, secondo il racconto evangelico, aiutò Gesù a portare la croce. Per antonomasia, sta ad indicare chi si fa carico di un peso altrimenti destinato ad altri. 8 viatico: indennizzo a mo di conforto. 9 Huttwil: comune svizzero, non lontano da Berna.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento