Il magnifico viaggio - volume 1

20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 muni restringimenti, l avaria di altri effetti che tenevano nelle valigie e il ridimensionamento delle valigie stesse. In un locale del macello, mentre cominciavo a rivestirmi, vidi infatti il barone perplesso davanti alla sua gran valigia di cuoio bulgaro,4 che gli era stata riconsegnata insieme a un fagotto di indumenti e oggetti vari. Appena vestito, cercai di aiutarlo nell impresa di ricollocare ogni cosa al suo posto nella valigia. Ma non vi era modo di venirne a capo: almeno un terzo del suo corredo rimaneva fuori. Il barone Viterbo, che era professore universitario di scienze esatte, non si dava per vinto: «Sarà questione diceva «di ripiegare gli abiti in modo diverso, di utilizzare gli angoli e soprattutto di pigiare un poco . E svuotava la valigia, per ricominciare da capo a riempirla. Nel passargli pantaloni, scarpe, camicie, fazzoletti, calze, astucci, scatolette e involti d ogni genere che egli cercava di stivare in modo sempre più appropriato, mi venne alle mani un disco pesantissimo, del diametro di circa trenta centimetri e dello spessore di almeno dieci, chiuso in una fodera di satin5 nero. Non riuscendo a capire di cosa si trattasse e non osando slacciare la fodera, istintivamente avvicinai al naso il misterioso oggetto. «Sì disse benevolmente il barone. « una specie di Asiago, una toma. Uno dei tanti formaggi che si fanno dalle nostre parti, in Friuli. Dovendo affrontare la fuga, ho pensato anche a una scorta di viveri, per il caso che avessi dovuto star nascosto dei giorni in qualche luogo . Prese dalle mie mani l involto, lo ripose con cura nella valigia e lo ricoprì con maglie, mutande, calzini e fazzoletti. Ma con un paio di scarpe, un abito scuro e una pila di biancheria, dovette confezionare un pacco a parte, perché gli era divenuto impossibile ricollocare tutto nell ordine e nello spazio di prima. Di lasciar fuori il formaggio, come gli consigliai, non volle neppure sentir parlare. Quando i soldati ci misero in fila e ci avviarono verso l oratorio di San Biagio dove eravamo alloggiati, per rispetto al rango e all età del mio compagno lasciai a lui il pacco e gli portai la valigia, reggendola faticosamente per le strade di Bellinzona, sotto lo sguardo dei passanti. Era una giornata d inverno, rigida e cristallina, che ci faceva rimpiangere le nostre case abbandonate. Avere a quei tempi e in quelle circostanze un formaggio simile, stagionato e sopraffino, era quasi come essersi portato dietro un pezzo di casa: una fortuna alla quale pensavo di partecipare, perché una legge tacita dei campi e degli infelici che vi stazionavano prescriveva, all internato venuto in possesso di viveri fuori assegnazione, di dividerli con chi avesse cognizione della sua buona ventura. Non perdevo d occhio quindi il barone, che presto o tardi avrebbe certo intaccato la sua forma di formaggio. La nostra giornata di gente in attesa, sfaccendata, chiusa in un solo grande locale, mi per- 4 cuoio bulgaro: si tratta di un tipo di cuoio particolarmente pregiato, dal colore rosso scuro e dall odore gradevole. 5 satin: tessuto di cotone rasato, simile alla seta. Marjorie Ness, Il viaggio, 1999. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 693

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Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento