Il magnifico viaggio - volume 1

210 215 220 225 230 235 240 buona fortuna,144 rispose: «Signor mio, io son presta e apparecchiata .145 E entratasene co suoi pannicelli romagnuoli e grossi146 in quella casa della qual poco avanti era uscita in camiscia, cominciò a spazzar le camere e ordinarle e a far porre capoletti e pancali147 per le sale, a fare apprestar la cucina, e a ogni cosa, come se una piccola fanticella148 della casa fosse, porre le mani, né mai ristette che ella ebbe tutto acconcio e ordinato quanto si conveniva.149 E appresso questo, fatto da parte di Gualtieri invitar tutte le donne della contrada, cominciò a attender la festa; e venuto il giorno delle nozze, come che i panni avesse poveri indosso, con animo e costume donnesco150 tutte le donne che a quelle vennero, e con lieto viso, ricevette. Gualtieri, il quale diligentemente aveva i figliuoli fatti allevare in Bologna alla sua parente che maritata era in casa de conti da Panago, essendo già la fanciulla d età di dodici anni151 la più bella cosa che mai si vedesse (e il fanciullo era di sei), avea mandato a Bologna al parente suo pregandol che gli piacesse di dovere con questa sua figliuola e col figliuolo venire a Sanluzzo e ordinare di menar152 bella e onorevole compagnia con seco e di dire a tutti che costei per sua mogliere gli menasse,153 senza manifestare alcuna cosa a alcuno chi ella si fosse altramenti.154 Il gentile155 uomo, fatto secondo che il marchese il pregava,156 entrato in cammino dopo alquanti dì con la fanciulla e col fratello e con nobile compagnia in su l ora del desinare giunse a Sanluzzo, dove tutti i paesani e molti altri vicini da torno trovò che attendevan questa novella sposa di Gualtieri. La quale dalle donne ricevuta e nella sala dove erano messe le tavole venuta, Griselda, così come era, le si fece lietamente incontro dicendo: «Ben venga la mia donna .157 Le donne, che molto avevano, ma invano, pregato Gualtieri che o facesse che la Griselda si stesse in una camera o che egli alcuna delle robe che sue erano state le prestasse, acciò che così158 non andasse davanti a suoi forestieri,159 furon messe a tavola e cominciate a servire. La fanciulla era guardata da ogn uomo, e ciascun diceva che Gualtieri aveva fatto buon cambio; ma intra gli altri Griselda la lodava molto, e lei e il suo fratellino. Gualtieri, al qual pareva pienamente aver veduto quantunque160 disiderava della pazienza della sua donna, veggendo che di niente161 la novità delle cose162 la cambiava e essendo certo ciò per mentecattaggine163 non avvenire, per ciò che164 savia molto la conoscea, gli parve tempo di doverla trarre dell amaritudine165 la 144 come a colei buona fortuna: poi- ché (come a colei che) non era stata capace di rinunciare (por giù) all amore che gli portava nello stesso modo in cui aveva rinunciato alla buona fortuna. 145 presta e apparecchiata: pronta e preparata. 146 pannicelli grossi: indumenti miseri e grezzi. 147 capoletti e pancali: drappi lavorati in testa ai letti (capoletti) e sulle panche (pancali). 148 fanticella: servetta. 149 né mai conveniva: e non si fermò (né mai ristette) finché non ebbe sistemato e preparato (acconcio e ordinato) tutto nel modo più opportuno (quanto si conveniva). 150 con animo donnesco: con l animo e il comportamento di una nobile signora. 151 d età di dodici anni: al tempo di Boc- caccio le ragazze potevano sposarsi già a dodici anni. 152 ordinare di menar: fare in modo di portare. 153 costei menasse: portava la fanciulla a Gualtieri affinché la prendesse in moglie. 154 senza manifestare altramenti: senza dire niente a nessuno sulla sua vera identità (cioè che la ragazza non era la futura moglie di Gualtieri, bensì la figlia). 155 gentile: nobile. 156 fatto pregava: avendo fatto quello che il marchese gli aveva chiesto. 157 Ben venga la mia donna: benvenuta la mia signora. 158 così: con gli abiti grezzi di cui era vestita. 159 forestieri: ospiti venuti da fuori città. 160 quantunque: tutto quello che. 161 di niente: per nulla. 162 la novità delle cose: la straordinarie- tà delle circostanze. 163 mentecattaggine: stupidità. 164 per ciò che: per il fatto che. 165 trarre dell amaritudine: tirare fuori dall amarezza. Le parole valgono mentecatto Nella classifica degli insulti , oggi mentecatto è agli ultimi posti, anche se quest offesa è etimologicamente alquanto precisa e raffinata. Il mentecatto (mente + captus in latino) è colui che è preso nella mente , il pazzo che ha l intelletto fuori uso, imprigionato. La mentecattaggine è quindi una stretta parente della stupidità, ma sentirsi dire «Sei un mentecatto! rivela un maggiore disprezzo. Elenca almeno tre contrari di mentecatto. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 665

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento