Il magnifico viaggio - volume 1

165 170 175 180 185 190 195 Entrossene144 adunque Calandrino così carico in casa sua. Era per avventura la moglie di lui, la quale ebbe nome monna Tessa, bella e valente145 donna, in capo della scala: e alquanto turbata146 della sua lunga dimora,147 veggendol148 venire, cominciò proverbiando149 a dire: «Mai, frate, il diavol ti ci reca!150 Ogni gente ha già desinato quando tu torni a desinare . Il che udendo Calandrino, e veggendo che veduto era, pieno di cruccio151 e di dolore cominciò a gridare: «Oimè, malvagia femina, o eri tu costì? Tu m hai diserto152 ma in fé di Dio io te ne pagherò! 153 e salito in una sua saletta e quivi scaricate le molte pietre che recate avea, niquitoso154 corse verso la moglie e presala per le trecce la si gittò a piedi, e quivi, quanto egli poté menar le braccia e piedi, tanto le diè per tutta la persona:155 pugna e calci, senza lasciarle in capo capello o osso addosso che macero156 non fosse, le diede niuna cosa valendole il chieder mercé con le mani in croce.157 Buffalmacco e Bruno, poi che co guardiani della porta ebbero alquanto riso, con lento passo cominciarono alquanto lontani158 a seguitar Calandrino; e giunti a piè dell uscio159 di lui sentirono la fiera160 battitura la quale alla moglie dava, e faccendo vista di giugnere pure allora161 il chiamarono. Calandrino tutto sudato, rosso e affannato si fece alla finestra e pregogli che suso a lui dovessero andare.162 Essi, mostrandosi alquanto turbati,163 andaron suso e videro la sala piena di pietre, e nell un de canti la donna scapigliata, stracciata, tutta livida e rotta164 nel viso dolorosamente piagnere; e d altra parte Calandrino scinto e ansando a guisa d uom lasso,165 sedersi. Dove, come alquanto ebbero riguardato, dissero: «Che è questo, Calandrino? vuoi tu murare,166 ché noi veggiamo qui tante pietre? e oltre a questo soggiunsero: «E monna Tessa che ha? E 167 par che tu l abbi battuta: che novelle168 son queste? Calandrino, faticato169 dal peso delle pietre e dalla rabbia con la quale la donna aveva battuta, e dal dolore della ventura la quale perduta gli pareva avere,170 non poteva raccogliere lo spirito171 a formare intera la parola alla risposta; per che soprastando,172 Buffalmacco ricominciò: «Calandrino, se tu aveva altra ira,173 tu non ci dovevi perciò straziare174 come fatto hai; ché, poi sodotti ci avesti175 a cercar teco della pietra preziosa, senza dirci a Dio né a diavolo,176 a guisa di due becconi nel Mugnon ci lasciasti, e venistitene, il che noi abbiamo forte per male; ma per certo questa fia la sezzaia che tu ci farai mai .177 A queste parole Calandrino sforzandosi rispose: «Compagni, non vi turbate,178 144 Entrossene: se ne entrò. 145 valente: di valore. 146 turbata: adirata. 147 dimora: ritardo. 148 veggendol: vedendolo. 149 proverbiando: rimproverandolo. 150 Mai... reca!: finalmente, fratello, il dia- volo ti riporta a casa! Frate era appellativo di uso confidenziale (Calandrino è marito, non fratello di monna Tessa). 151 cruccio: irritazione, risentimento, collera. 152 diserto: rovinato. 153 te ne pagherò: te la farò pagare. 154 niquitoso: inferocito. 155 tanto... persona: altrettanto le diede colpi (con le braccia e con i piedi) per tutto il corpo. 156 macero: ridotto male, ammaccato. 157 niuna cosa... in croce: e non le servi- va a nulla il fatto che essa lo supplicasse con le mani giunte di aver pietà. 158 alquanto lontani: a una certa distanza. 159 a piè dell uscio: davanti alla porta. 160 fiera: feroce, violenta. 161 pure allora: proprio in quel momento. 162 pregogli... andare: li pregò di salire da lui. 163 turbati: seccati. 164 rotta: ferita. 165 lasso: affranto. 166 murare: costruire muri. 167 E : pleonastico. 168 novelle: novità. 169 faticato: affaticato, stancato. 170 della ventura... avere: della fortuna che pensava di aver perso. 171 spirito: fiato. 172 per che soprastando: e poiché non rispondeva. 173 altra ira: un altro motivo di ira ver- so di noi. 174 straziare: prendere in giro. 175 poi sodotti ci avesti: dopo che ci hai convinto con i tuoi bei discorsi. 176 senza dirci... a diavolo: senza dirci addio e senza mandarci al diavolo (cioè senza nemmeno salutarci). 177 a guisa... mai: ci hai lasciato nel Mugnone come due stupide bestie (becconi, letteralmente caproni ) e te ne sei tornato a casa, il che non ci è piaciuto per niente; ma certamente questa sarà l ultima (sezzaia) burla che ci farai. 178 turbate: adirate. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 649

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento