Il magnifico viaggio - volume 1

195 200 205 210 215 220 225 230 235 Disse allora il frate: «Or bene, tu mi di che se stato mercatante: ingannasti tu mai persona così come fanno i mercatanti? . «Gnaffé ,129 disse ser Ciappelletto, «messer sì, ma io non so chi egli si fu:130 se non che, uno avendomi recati denari che egli mi doveva dare di131 panno che io gli avea venduto e io messigli in una mia cassa senza annoverare,132 ivi bene a un mese133 trovai ch egli erano quatro piccioli134 più che esser non doveano; per che, non rivedendo colui e avendogli serbati bene uno anno135 per rendergliele, io gli diedi per l amor di Dio .136 Disse il frate: «Cotesta fu piccola cosa, e facesti bene a farne quello che ne facesti . E, oltre a questo, il domandò il santo frate di molte altre cose, delle quali di tutte rispose a questo modo; e volendo egli già procedere alla absoluzione, disse ser Ciappelletto: «Messere, io ho ancora alcun137 peccato che io non v ho detto . Il frate il domandò quale; e egli disse: «Io mi ricordo che io feci al fante138 mio, un sabato dopo nona,139 spazzare la casa e non ebbi alla santa domenica quella reverenza che io dovea . «Oh! , disse il frate, «figliuol mio, cotesta è leggier cosa . «Non , disse ser Ciappelletto, «non dite leggier cosa, ché la domenica è troppo da onorare, però che in così fatto dì risuscitò da morte a vita il nostro Signore . Disse allora il frate: «O, altro hai tu fatto? . «Messer sì , rispose ser Ciappelletto, «ché io, non avvedendomene, sputai una volta nella chiesa di Dio . Il frate cominciò a sorridere e disse: «Figliuol mio, cotesta non è cosa da curarsene: noi, che siamo religiosi, tutto il dì vi sputiamo . Disse allora ser Ciappelletto: «E voi fate gran villania, per ciò che niuna cosa si convien tener netta come il santo tempio, nel quale si rende sacrificio a Dio . E in brieve de così fatti ne gli disse molti; e ultimamente cominciò a sospirare e appresso a piagner forte, come colui che il sapeva troppo ben fare quando volea. Disse il santo frate: «Figliuol mio, che hai tu? . Rispose ser Ciappelletto: «Oimè, messere, ché un peccato m è rimaso, del quale io non mi confessai mai, sì gran vergogna ho di doverlo dire; e ogni volta che io me ne ricordo piango come voi vedete, e parmi esser molto certo che Idio mai non avrà misericordia di me per questo peccato . Allora il santo frate disse: «Va via,140 figliuolo, che è ciò che tu di ? Se tutti i peccati che furon mai fatti da tutti gli uomini, o che si debbon fare141 da tutti gli uomini mentre che il mondo durerà, fosser tutti in uno uom solo, e egli ne fosse pentuto e contrito come io veggio te, si è tanta la benignità e la misericordia di Dio, che, confessandogli egli, gliele perdonerebbe liberamente:142 e per ciò dillo sicuramente . Disse allora ser Ciappelletto sempre piagnendo forte: «Oimè, padre mio, il mio è troppo gran peccato, e appena posso credere, se i vostri prieghi non ci si adoperano, che egli mi debba mai da Dio esser perdonato . 129 Gnaffé: in fede mia. 130 non so chi egli si fu: non ricordo chi fu. 131 di: per un. 132 annoverare: contare. 133 ivi bene a un mese: dopo oltre un mese. 134 quatro piccioli: cioè pochi spiccioli. 578 / IL TRECENTO 135 bene uno anno: per ben un anno. 136 per l amor di Dio: in beneficenza. 137 alcun: qualche. 138 fante: servitore. 139 un sabato dopo nona: dopo le tre del pomeriggio. Con i vespri del sabato comincia, dal punto di vista liturgico, la domenica, giorno che per i cristiani va santificato attraverso il riposo: da qui la colpa di far compiere un lavoro al proprio domestico. 140 Va via: coraggio. 141 si debbon fare: saranno commessi. 142 liberamente: volentieri.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento