Il magnifico viaggio - volume 1

60 65 da l imagine vera, ch i dicea sospirando: Qui come venn io, o quando? credendo esser in ciel, non là dov era. Da indi in qua mi piace questa herba sì, ch altrove non ò pace. to che io chiedevo tra me e me, sospirando: «In che modo e (o) quando sono giunto in questo luogo? ; e quasi credevo di essere in paradiso, non nel luogo dove mi trovavo. Da allora (Da indi) amo quest erba, tanto che non ho pace se non qui. Se tu avessi ornamenti quant ài voglia, poresti arditamente uscir del boscho et gir in fra la gente. Congedo dell autore alla canzone 66-68 Se tu avessi tanti pregi stilistici (ornamenti) quanti ne desideri, potresti con coraggio (arditamente) uscire dal bosco e andare alla presenza della gente. 65 questa herba: la riva erbosa del Sorga, dove Lau- ra gli era apparsa. 68 gente: Petrarca intende le persone che compren- dono la poesia. DENTRO IL TESTO L amore e la morte I contenuti tematici Petrarca vorrebbe essere sepolto in un luogo reso quasi sacro dal contatto con Laura, che lì gli era apparsa alcuni anni prima. Il poeta confessa questo suo desiderio all acqua, ai fiori e alle piante di quel posto così fortunato. A questi elementi naturali egli rivolge il proprio addio accorato, nel presagio di una morte imminente. Così nello splendore della natura il poeta esalta la sua tristezza, legando strettamente il motivo dell amore a quello della morte. Ma il punto di partenza (rievocato in flash back nelle strofe 1, 4 e 5) è una visione paradisiaca di Laura immersa nel paesaggio come in un tripudio di tutti gli elementi della natura protesi a renderle omaggio. Cinque motivi stilnovistici Ritroviamo nella canzone cinque motivi stilnovistici. L amore attraverso lo sguardo della donna. Il primo motivo è l amore che viene concepito attraverso lo sguardo della donna (ove Amor co begli occhi il cor m aperse, v. 11). L umiltà della donna. Laura è humile in tanta gloria (v. 44): torna il motivo, già presente in Dante, dell umiltà, che era anche qualità di Beatrice, «benignamente d umiltà vestuta (Tanto gentile e tanto onesta pare, v. 6, T6, p. 279). Lo spavento. Il terzo motivo è lo spavento (v. 54) del poeta di fronte alla bellezza della donna, tema in particolare cavalcantiano. La giustificazione dell amore di fronte a Dio. L affermazione del poeta Costei per fermo nacque in paradiso (v. 55) ricorda la giustificazione di fronte a Dio da parte del poeta innamorato della canzone di Guido Guinizzelli Al cor gentil rempaira sempre amore ( T1, p. 166): «Tenne d angel sembianza / che fosse del Tuo regno: / non me fu fallo, s in lei posi amanza (vv. 58-60). E Dante a proposito di Beatrice: «Diceano molti, poi che passata era: Questa non è femmina, anzi è uno de li bellissimi angeli del cielo (Vita nuova, XXVI). La sacralizzazione del paesaggio. L ultimo motivo è l idea di una sacralizzazione dell ambiente circostante (aere sacro, v. 10) determinata dalla presenza della donna, come la pioggia di fior (vv. 40-42), che rimanda a una sorta di consacrazione divina di Laura (la pioggia di fiori è un onore che si riserva, nelle processioni cristiane, alla Vergine). Ricordiamo anche la «nuvola di fiori che avvolge Beatrice nel canto XXX del Purgatorio (vv. 28-39). La novità di Petrarca Petrarca rielabora abilmente la tradizione lirica precedente, però la rinnova con una nuova sensibilità: a dominare, in questa sua canzone, è infatti il motivo terreno della bellezza femminile, senza alcuna implicazione teologica o salvifica, collocato nel divenire temporale, a differenza della rappresentazione stilnovistica della donna, concepita in un presente sostanzialmente atemporale. 478 / IL TRECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento