CRITICI A CONFRONTO - Marco Santagata e Luca Marcozzi - Il

Marco Santagata e Luca Marcozzi Il peccato e la memoria in Voi ch ascoltate in rime sparse il suono Il sonetto proemiale del Canzoniere ha ispirato nel tempo diverse letture e interpretazioni critiche, ciascuna incline a privilegiare specifici elementi del testo. Entrambi i passi presentati, ad opera di due tra i massimi studiosi petrarcheschi, Marco Santagata (1947-2020) e Luca Marcozzi (n. 1970), pongono al centro dell analisi la prospettiva moraleggiante con cui viene rappresentato l amore. Mentre Santagata insiste sulla centralità dell io che archivia come peccaminosa la passione vissuta, Marcozzi mette in luce la dimensione della memoria come monito del «giovenile errore e le difficoltà di Petrarca di emanciparsi dal passato. Marco Santagata Della centralità dell io il primo sonetto fornisce un importante testimonianza. L oggetto d amore non vi è mai menzionato; lo stesso sentimento amoroso è presentato in modo in apparenza crudo, ma in realtà eufemistico:1 la sua considerazione in termini morali, come «errore e «vaneggiamento , passa sotto silenzio la sua natura istintuale e passionale. La parola amore compare una volta sola, e per di più dislocata dal soggetto agli spettatori, a chi «per prova intenda amore . A carico del narratore restano solo gli effetti di una passione, peraltro non nominata, allusa attraverso l evocazione dell esperienza altrui, quasi annegata, infine, nel biblico mare della vanitas vanitatum.2 Nel sonetto troviamo i «sospiri , le «speranze , il «dolore , la «vergogna ; ma non troviamo il desiderio, l ardore, l angoscia. La patina moraleggiante che l introduzione stende sul contenuto della storia funziona da sordina:3 il risalto dato alla condanna finisce per attenuare il senso della colpa. [ ] Va anche rilevato che la cancellazione di Laura e la sordina morale producono una oggettiva messa in rilievo del- l io parlante. Insomma, il sonetto ci dice che il libro racconterà la storia del poeta Francesco Petrarca. Quanto poi alla tesi che il libro vuole dimostrare, e cioè che del «vaneggiar vergogna è frutto, / e l pentérsi, e l conoscer chiaramente / che quanto piace al mondo è breve sogno , sappiamo dagli argomenti del personaggio Agostino4 quali turbamenti sentimentali e quali peccati si celino in quel «vaneggiare e cosa il «pentérsi comporti. La tesi che il libro deve dimostrare non può essere che quella sostenuta dal Santo: l amore, anche nelle sue manifestazioni apparentemente pure e nobilitanti, è un sentimento peccaminoso di cui è necessario liberarsi, perché esso provoca nell innamorato un sovvertimento di valori che lo spinge, senza neppure che lui ne sia del tutto cosciente, ad anteporre la creatura al Creatore. 1 eufemistico: attenuato, benevolo. L eufemismo è una figura retorica che consiste nel sostituire un espressione con un altra di significato mitigato. 2 vanitas vanitatum: vanità delle vanità . L espressione apre il libro biblico dell Ecclesiaste per affermare la caducità dei beni terreni. 3 funziona da sordina: ne smorza i toni. 4 personaggio Agostino: è ovviamente sant Agostino, l inter- 460 / IL TRECENTO (Marco Santagata, I frammenti dell anima. Storia e racconto del Canzoniere di Petrarca, Il Mulino, Bologna 1992) locutore del poeta nel Secretum.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento