Una scelta linguistica originale

Già l amato sant Agostino scriveva nelle Confessioni: «Non posso comprendere la natura della mia memoria, mentre senza di quella non potrei nominare neppure me stesso (X, 16, 25). Nessuno, prima e meglio di Petrarca, ha saputo dare forma lirica al dramma dell individuo che riesce a capire sé stesso solo penetrando nel mistero della memoria di tutto ciò che ormai non esiste più. LAURA è una figura idealizzata e simbolica (il suo nome allude all alloro, quindi alla poesia) ha caratteri umani e sensuali il desiderio della gloria poetica e la passione amorosa provocano il conflitto interiore del poeta Una scelta linguistica originale La scelta linguistica operata da Petrarca nel Canzoniere è piuttosto originale, soprattutto se contestualizzata nel momento storico e se paragonata a quella dantesca, teorizzata nel De vulgari eloquentia e concretizzata nella Commedia. La solennità di un volgare modellato sul latino Per Dante il volgare è una scelta netta e decisa, che prevede la creazione di un idioma che sia «illustre , «cardinale , «aulico e «curiale , ma che contemporaneamente sappia spaziare in un amplissimo ventaglio di registri e di scelte lessicali. Per Petrarca, al contrario, il volgare deve tendere a riprodurre la perfezione lessicale e strutturale del latino. La letteratura latina, infatti, ha raggiunto una perfezione che ormai si può soltanto imitare; il volgare, d altro canto, può elevarsi al livello di una lingua letteraria, purché venga sottoposto a un processo di continuo raffinamento. Del resto, che per Petrarca la scelta del volgare sia un opzione letteraria, quasi estranea al parlato e alla comunicazione quotidiana, è ampiamente testimoniato dalle glosse in latino con le quali si autocommenta a margine dei testi: optime! ( benissimo! ) oppure hic corrige ( qui correggi ). Ciò significa che per Petrarca la lingua quotidiana è più il latino che non il volgare, soprattutto nel periodo in cui vive ad Avignone, dove parla provenzale solo con la gente del popolo, mentre usa il latino con le persone colte. Il monolinguismo di Petrarca contro il plurilinguismo di Dante Coerentemente con il suo progetto di una rappresentazione totale della realtà, Dante aveva utilizzato le diverse possibilità espressive della nascente lingua italiana, declinandola in tutti i suoi registri: dall alto al basso, dal tragico al comico. Viceversa, Petrarca opta per uno stile sempre medio. Da qui la definizione del critico Gianfranco Contini di «plurilinguismo per l opera di Dante e di «monolinguismo per quella di Petrarca. L AUTORE / FRANCESCO PETRARCA / 455

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento