Il magnifico viaggio - volume 1

La definizione del critico Gianfranco Contini Secondo il critico, nella poesia di Dante entrano tutti i diversi livelli linguistici e di conseguenza stilistici. Il plurilinguismo dantesco non è solo uso concomitante di latino e volgare, ma soprattutto «poliglottia degli stili e [ ] dei generi letterar sia nella prosa sia nella poesia. Invece la lingua del Canzoniere di Petrarca è sostanzialmente fiorentina ma in senso astratto, e limitata stilisticamente al linguaggio letterario: la scelta linguistica è pertanto rigorosamente univoca sul piano lessicale, continuamente depurata dei tratti vernacolari o anche solo realistici, lontana da ogni sperimentalismo, sottoposta a un incessante lavoro di correzione, riduzione, riscrittura degli stessi testi. Una lingua lontana dallo spazio e dal tempo Per i propri componimenti, Petrarca mette a punto un linguaggio chiuso e selettivo, sottratto alla concretezza della vita reale, mirato alla rappresentazione di una vicenda esclusivamente interiore. La sua lingua è inadatta a riferire contenuti realistici e tesa invece a esprimere esperienze assolute, quasi fuori dallo spazio e dal tempo. Alcuni critici hanno notato che dalla lingua di Petrarca emerge una sorta di immobilità e gli stessi verbi, di fatto, non definiscono azioni o movimenti reali. La lingua del Canzoniere è basata su una magistrale alternanza di ripetizione e variazione. La volontà dell autore di conferire organicità al disegno dell opera, le pressioni del codice lirico-amoroso e delle sue parole chiave, nonché il carattere ossessivo della riflessione psicologica del soggetto e del suo desiderio amoroso determinano l alta frequenza di singole parole (core, amore, occhio, viso, dolce, vago, bello ecc.), a loro volta inserite in abbinamenti ricorrenti (begli occhi, bel viso/volto, alta impresa, dolce riso, dolce vista, aura soave...) o fissate nel modulo tipicamente petrarchesco della dittologia, soprattutto a fine verso (pietà, nonché perdono; uscio e varco; canuto et biancho ecc.). L ampio uso delle figure retoriche A interrompere, ma solo apparentemente, questa fissità, interviene, sul piano sintattico, la figura retorica dell antitesi: se da un lato, sul piano psicologico, essa può essere interpretata come l espressione del perenne conflitto interiore del poeta, dall altro, sul piano della struttura letteraria, essa determina l armonia retorica della composizione. come se la lacerazione emotiva dell animo del poeta si ricomponesse nella perfetta armonia del livello formale: la sua passione si cristallizza nella perfezione dei versi. Tale trasposizione del caos del reale nella serenità rappacificante della forma è, in fondo, la caratteristica del classicismo . VOLGARE DEL CANZONIERE Testi PLUS Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina Levommi il mio pensier in parte ov'era Zefiro torna e 'l bel tempo rimena Analisi INTERATTIVE Che fai? Che pensi? che pur dietro guardi Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, et l'anno 456 / IL TRECENTO aspira alla perfezione formale del latino è costituito da un lessico selezionato e ristretto (monolinguismo) non presenta connotati realistici bilancia il conflitto dell io con il suo equilibrio classico la parola CLASSICISMO/ Con il termine classicismo si intende l aderenza di uno scrittore o di un artista al gusto e agli stilemi propri dell arte del mondo classico. In altre parole, classicismo è il complesso di concetti teorici e norme pratiche desunti dagli antichi greci e romani e applicati alla composizione e al giudizio delle opere d arte. Il vocabolo indica sia un atteggiamento spirituale (equilibrio tra fantasia e realtà, tra spontaneità e riflessione ecc.), sia una cura di tipo formale come sobrietà, decoro, proporzione, che sono i caratteri salienti dell arte antica.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento