Il magnifico viaggio - volume 1

126 «Tu se sì presso a l ultima salute , cominciò B atrice, «che tu dei aver le luci tue chiare e acute; 129 e però, prima che tu più t inlei, rimira in giù, e vedi quanto mondo sotto li piedi già esser ti fei; 132 sì che l tuo cor, quantunque può, giocondo s appresenti a la turba tr unfante che lieta vien per questo etera tondo . 135 Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch io sorrisi del suo vil sembiante; 138 e quel consiglio per migliore approbo che l ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. [ ] 153 L aiuola che ci fa tanto feroci, volgendom io con li etterni Gemelli, tutta m apparve da colli a le foci; poscia rivolsi li occhi a li occhi belli. William Blake, Dante e Beatrice nella costellazione dei Gemelli e la sfera del fuoco, 1824-1827 ca. 124-132 Disse (cominciò) Beatrice: «Tu sei così vicino alla suprema beatitudine (ultima salute) che tu devi (dei) avere gli occhi (le luci) sgombri (chiare) e potenti (acute); e perciò (però), prima che tu ti addentri maggiormente in essa (tu più t inlei), guarda (rimira) giù, e considera (vedi) quanta parte del creato (quanto mondo) ti ho già fatto percorrere; così che il tuo cuore, quanto più gli è possibile (quantunque può), si presenti lieto (giocondo s appresenti) presso la schiera trionfante dei beati (a la turba tr unfante) che si muove felice in questo cielo concavo (etera tondo) . 133-138 Ripercorsi con la vista (Col viso ritornai per) tutti i sette cieli, e vidi la Terra (questo globo) talmente piccola (tal) che io sorrisi della sua meschina apparenza (vil sembiante); e riconosco (approbo) come migliore quel parere (consiglio) che la stima in minor misura (l ha per meno); e chi pensa al cielo (ad altro) si può davvero chiamare saggio (probo). [ ] 151-154 Mentre io giravo (volgendom io) attorno a essa insieme all eterna costellazione dei Gemelli (con li etterni Gemelli), quella porzione di Terra che ci rende così spietati (L aiuola che ci fa tanto feroci) apparve tutta alla mia vista dai monti ai mari (da colli a le foci); poi volsi nuovamente (rivolsi) gli occhi ai begli occhi. di morte. Sembra tuttavia preferibile la prima interpretazione: Coerenza vuole che da una costellazione invocata e ringraziata come datrice d ingegno, il poeta si aspetti un aiuto al suo ingegno, non al suo coraggio e alla sua virtù morale (Porena). 124 ultima salute: perifrasi per indicare Dio, bene supremo che rappresenta la salvezza totale e definitiva per ogni essere umano. 126 le luci tue chiare: i tuoi occhi liberi da ogni residuo di impurità, cioè di peccato, e dunque capaci di vedere oltre i normali limiti umani. 127 t inlei: entri in lei (nell ultima salute del v. 124); il verbo è stato coniato da Dante (inleiarsi, da in più lei; affine a s inluia di Paradiso, IX, 73). 129 sotto li piedi... ti fei: letteralmente, ti ho già fatto essere sotto i piedi . 132 etera tondo: «sfera celeste, formata, come tutti i cieli, da una materia purissima e incorruttibile detta etere (Merlante-Prandi). Il vocabolo etera è un latinismo (da aether, etere , aria , cielo ). 134 le sette spere: sono i sette cieli inferiori (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno). questo globo: è la Terra. 138 probo: termine del lessico cavalleresco che significa giusto , virtuoso , saggio . 151 aiuola: piccola area, zona ristretta, cioè la porzione abitata della Terra (ovvero le terre emerse, da colli a le foci, v. 153). che ci fa tanto feroci: Dante allude qui genericamente alle guerre e alle discordie dei suoi tempi e non solo. 152 volgendom io: è il movimento di Dante insieme al cielo in cui si trova a rendere possibile la visione della Terra in tutta la sua estensione. 154 occhi belli: sono quelli di Beatrice. Le parole valgono giocondo Una gioia piena e serena, una letizia leggera che da una condizione interiore si propaga per diffondere lo stesso sentimento. Pochi aggettivi hanno la stessa simpatia di giocondo, forse perché lo stato d animo che esprime («un uomo giocondo ) o la piacevole euforia che arreca («uno spettacolo giocondo ) sono piuttosto rari. Tuttavia, quando questo delicato aggettivo viene pronunciato con un po di snobismo e con un sorrisino ironico, chi è o appare esageratamente giocondo può essere oggetto di derisione. Da qui il modo di dire «aver scritto giocondo in fronte . Indica il significato di questa espressione. L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 373

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento