D4 - Quando siamo alla taverna

DOCUMENTO 4 Quando siamo alla taverna Carmina Burana La vita degli studenti non è solo sacrificio e studio. C è spazio anche per le distrazioni. Il luogo per i divertimenti più sfrenati è l osteria, dove si esprime senza inibizioni il tratto più caratteristico delle comunità studentesche del tempo, la goliardia, l insieme cioè delle consuetudini vivaci e chiassose dei giovani universitari (il termine ha un origine incerta, ma molti studiosi lo associano a Golia, il gigante biblico che nel Medioevo simboleggia il diavolo). Ne troviamo traccia nei Carmina Burana (così chiamati dal convento di Bura Sancti Benedicti, ora Benediktebeuern, dove furono ritrovati), componimenti del XIII secolo per lo più in latino ma anche in francese e tedesco, scritti per essere musicati e cantati, in cui si celebrano i piaceri del vino e dei sensi. Quelle che seguono sono le prime e le ultime strofe di uno dei più noti tra questi canti medievali. METRO Strofe di 8 versi ottonari a coppie di rime baciate. L anonimo autore del canto non ignora i riferimenti classici: i piaceri della vita sono incarnati dalla divinità pagana, che simboleggia il vino e la sregolatezza. In taberna quando sumus, non curamus quid sit humus, sed ad ludum properamus, cui semper insudamus. Quid agatur in taberna ubi nummus est pincerna, hoc est opus ut quaeratur; si quid loquar, audiatur. Quando siamo alla taverna, non ci curiamo più del mondo, ma al gioco ci affrettiamo, al quale ognora ci accaniamo. Che si faccia all osteria, dove il soldo fa da coppiere, questa è cosa da chiedere: si dia ascolto a ciò che dico. Quidam ludunt, quidam bibunt, quidam indiscrete vivunt. Sed in ludo qui morantur, ex his quidam denudantur, quidam ibi vestiuntur, quidam saccis induuntur. Ibi nullus timet mortem, sed pro Baccho mittunt sortem. C è chi gioca, c è chi beve, c è chi vive senza decenza. Tra coloro che attengono al gioco, c è chi viene denudato, chi al contrario si riveste, chi di sacchi si ricopre. Qui nessuno teme la morte, ma per Bacco gettano la sorte. [ ] L anafora del verbo bibit scandisce con ritmo incalzante l elenco dei bevitori, tutti uniti, al di là di ogni distinzione, in questa collettiva cerimonia profana e festosa. Bibit hera, bibit herus, bibit miles, bibit clerus, bibit ille, bibit illa, bibit servus cum ancilla, bibit velox, bibit piger, bibit albus, bibit niger, bibit constans, bibit vagus, bibit rudis, bibit magus, Beve la signora, beve il signore, beve il clero, beve il cavaliere, beve questo, beve quella, beve il servo con l ancella, beve il lesto, beve il pigro, beve il bianco, beve il negro, beve il fermo, beve il vago, beve il rozzo, beve il mago, bibit pauper et aegrotus, bibit exul et ignotus, bibit puer, bibit canus, bibit praesul et decanus, bibit soror, bibit frater, beve il povero e il malato, beve l esule e l ignorato, beve il piccolo, beve l anziano, beve il prete e il decano, beve la sorella, beve il fratello 34 / LE ORIGINI E IL DUECENTO TRADUZIONE Rovesciando la diffusa mentalità del tempo, l incombere ossessivo della morte viene esorcizzato da un invito a godere del presente.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento