Le diverse componenti del linguaggio

Approfondisci LETTURA CRITICA di Enrico Malato L aderenza al reale Il lessico basso e quello alto: latinismi e gallicismi camente nel Convivio e soprattutto nel De vulgari eloquentia, dimostrando sia la capacità del volgare di trattare qualunque argomento, sia quali caratteristiche tale lingua dovesse possedere e come essa potesse essere utilizzata: una lingua fondamentalmente frutto di dottrina e di studio, ma viva, varia e aderente ad argomenti anche molto diversi tra loro. Anche sotto questo aspetto, la Commedia riflette e conclude tutta la riflessione linguistica di Dante. E ancora una volta si rivelano il mirabile equilibrio e il felicissimo intuito dell artista, nell aver adottato come mezzo di espressione quel dialetto che egli avverte come il più idoneo, per armonia di suoni e di forme, tra tutti i dialetti della penisola, a diventare l ideale volgare italico dei dotti, degli uomini della «curia e della «reggia , ai quali specialmente intende rivolgersi con la Commedia. Conviene dunque concentrarsi sul lessico di quest opera, che ha esercitato un influsso sulla storia della lingua italiana incommensurabile rispetto a quello delle opere precedenti. Dante si getta nella composizione del poema, puntando non sulla separazione ma sulla commistione degli stili. Questa disposizione mentale è la condizione del suo straordinario realismo linguistico, della sua ricettività a 360 gradi, del suo saper trovare le parole per aderire, con la messa a fuoco più nitida, a qualunque aspetto della realtà, dal più alto e sublime al più basso e triviale. LE DIVERSE COMPONENTI DEL LINGUAGGIO La Commedia si apre, senza remore derivanti da pregiudizi retorici, al lessico fiorentino quotidiano e popolare, esibendo parole che il De vulgari eloquentia declassava come «puerili (mamma e babbo), come «selvatiche (greggia), come «scivolose e «squallide (femina e corpo), come «municipali (manicare, mangiare, e introcque, intanto). Parole basse, plebee, idiomatiche, come grattare, porcile, sterco, tigna, oscene come puttana, merda, fiche, magari poste in rima a scopo espressivo come incrocicchia (incrocia) : nicchia (si lamenta) : picchia oppure scuffa (divora grufolando) : muffa : zuffa, si concentrano nell Inferno, e soprattutto in Malebolge, la zona di massima comicità (nel senso di realismo estremo e addirittura espressionistico) del poema. Ma ancora nel canto XXVII del Paradiso san Pietro inveisce contro il suo successore che «fatt ha del cimitero mio cloaca / del sangue e de la puzza (vv. 25-26). Al polo opposto, nella lingua della Commedia entrano molti latinismi, che raggiungono il massimo dispiegamento nel Paradiso, in corrispondenza delle tematiche filosofiche e teologiche, ma pervadono anche l Inferno (per esempio il «secreto calle di memoria virgiliana del canto X), messi in rilievo in rime con parole quotidiane come azzurro : curro (latinismo per car- Auguste Rodin, Porta dell inferno, 1880-1917. Parigi, Musée d Orsay. 338 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento