L’epistola a Cangrande della Scala: come leggere la Commedia

L EPISTOLA A CANGRANDE DELLA SCALA: COME LEGGERE LA COMMEDIA In realtà, l interpretazione figurale di Auerbach non fa che sviluppare quanto lo stesso Dante afferma in un testo di capitale importanza per comprendere come leggere il suo poema. Si tratta di una lettera (la numero 13 delle Epistole) che abbiamo già occasionalmente citato. In passato si è a lungo discusso in merito alla sua autenticità, che però oggi appare provata. In essa, redatta tra il 1312 e il 1320 (probabilmente intorno al 1316) e destinata a Cangrande della Scala, il signore di Verona protettore del poeta, Dante annuncia l intenzione di dedicare a quest ultimo il Paradiso, di cui ha da poco iniziato la stesura, e offre alcune chiavi di lettura del poema. Una chiave di lettura per il poema Oltre il significato letterale Innanzitutto Dante autorizza, o meglio promuove un interpretazione della Commedia che vada al di là di quella puramente letterale: «Il significato di quest opera non è uno solo, anzi può essere definito polisemico, cioè contenente più significati. Infatti il primo significato è quello che si ha dalla lettera del testo, l altro è quello che si ha da ciò che viene significato dalla lettera del testo. Il primo si dice letterale, il secondo, invece, allegorico o morale o anagogico . In riferimento alla propria opera scrive: « dunque il soggetto di tutta l opera, se si prende alla lettera, lo stato delle anime dopo la morte inteso in generale [ ]. Ma se si considera l opera sul piano allegorico, il soggetto è l uomo in quanto, per i meriti e i demeriti acquisiti con il libero arbitrio, ottiene premi o punizioni da parte della giustizia divina . Allegoria dei poeti e allegoria dei teologi Nel Convivio Dante distingueva tra l allegoria dei poeti, nella quale il livello letterale del discorso è finto, e l allegoria dei teologi, nella quale il livello letterale è vero. Ora, scrivendo a Cangrande, afferma che il tipo di allegoria da applicare alla lettura della sua opera è l allegoria dei teologi. Sostiene cioè che, nel caso del suo poema, anche il livello letterale è veritiero. Dante ci dice così che il viaggio nell oltretomba che egli racconta nella Divina Commedia è stato un viaggio reale, un esperienza accaduta davvero. Proprio per questo la lettura verso cui ci indirizza Dante è quella figurale e non quella semplicemente allegorica. Approfondisci LETTURA CRITICA di Charles S. Singleton Lo scopo dell opera Un altro punto importante della lettera a Cangrande è quello inerente alla finalità dell opera. Dante dichiara di averla scritta con un intento, per così dire, missionario: riscattare il genere umano dalla sua condizione di degenerazione e corruzione morale, per guidarlo verso la salvezza eterna. INTERPRETAZIONI DELLA DIVINA COMMEDIA lettura allegorica interpretazione morale e religiosa interpretazione politica viaggio per uscire dal peccato umanità in lotta con il disordine civile lettura figurale lettura dantesca (epistola a Cangrande della Scala) secondo Auerbach ogni evento o personaggio reale rappresenta e anticipa un altra realtà storica significato polisemico che unisce la verità letterale a quella allegorica L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 327

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento