L’architettura dell’aldilà

L architettura dell aldilà I diversi gradi di partecipazione alla vita divina L UNIVERSO SECONDO DANTE La descrizione della struttura dell universo sviluppata da Dante riflette le sue conoscenze astronomiche e cosmologiche, fondate sul sistema aristotelico-tolemaico e sulla tradizione araba. Secondo queste concezioni, la natura divina è condivisa in misura differente dai vari gradi dell essere: la bontà di Dio si trasmette infatti diversamente alle varie creature, dagli angeli all anima umana fino agli animali. Tale disuguale diffusione è spiegata attraverso la metafora della luce, che simboleggia, con la maggiore o minore intensità, la maggiore o minore presenza divina: per questo l Inferno viene descritto da Dante come il luogo della massima oscurità, mentre il Paradiso è visto come il luogo della massima luminosità. La struttura oltremondana L aldilà è rappresentato dal poeta secondo un preciso schema architettonico. L oltretomba si dispone intorno a un asse ideale che parte dal centro di Gerusalemme e, attraverso la voragine infernale che si apre sotto la città, giunge al centro della Terra. Da qui, prolungato sino all altro emisfero, diventa l asse di un tronco di cono, il Purgatorio, un monte che si erge dalle acque dell emisfero australe, andando a terminare al centro di un piano, il Paradiso terrestre, collocato sulla sommità dello stesso monte del Purgatorio, che è quindi diametralmente opposto a Gerusalemme. Prolungandosi ancora, l asse ideale sale, di cielo in cielo, sino al centro della rosa dei beati, cioè dell Empireo. Varietà e coerenza Dalla lettura continuata della Divina Commedia il lettore trae un impressione apparentemente contraddittoria: quella di un mondo spirituale e fisico infinitamente vario e complesso, e insieme quella di una salda, lineare e quasi elementare unità. facile rendersi conto di questa simultanea varietà e semplicità se si osserva il mondo fisico rappresentato nel poema. Il lettore scende nel buio ventre della Terra, risale all aperto su una montagna alta e aperta alla luce, sola nell oceano sconfinato, penetra infine nella densa e pur non corporea luce del Paradiso. Nella Commedia troviamo bufere, fetide piogge, brulicare di serpenti, guizzare di fiamme parlanti, livide paludi, cimiteri, fiumi di sangue, boschi allucinanti, deserti, paesaggi polari, ma anche visioni del vasto cielo stellato, valli fiorite, leggiadre foreste, infinite feste di luci: mille aperture sui più vari orizzonti, nelle comparazioni, nelle rievocazioni dei personaggi e degli eventi. L INFERNO La discesa nell Inferno mette Dante nella condizione di vedere quale sia il destino dei peccatori, che egli incontra suddivisi in nove cerchi concentrici, sempre più piccoli: l Inferno si presenta, infatti, come un cono rovesciato, formato dalla Terra stessa per evitare il contatto con Lucifero, un tempo il più caro a Dio tra gli angeli, il quale, macchiatosi del peccato di superbia, fu scaraventato nel centro del pianeta, dove rimase conficcato all altezza della vita. William Blake, Diavoli che si azzuffano, 1827. Cambridge, Fitzwilliam Museum. 328 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento