La lettura figurale

curato esame di coscienza (l attraversamento dell Inferno) e quindi pentirsi, espiando le proprie tendenze peccaminose (il passaggio attraverso il Purgatorio). Tuttavia l umanità, pur essendosi ricondotta alla bontà nelle quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza), non potrà essere ancora salva se, accanto alla ragione, non sopravverrà la grazia divina (Beatrice), la sola capace di innalzare l animo e la mente sino a Dio attraverso il pieno possesso delle tre virtù teologali (fede, speranza e carità). e quella politica Risulta poi possibile una lettura dell opera anche sul piano politico. L umanità è smarrita nel disordine civile e non riesce a uscirne a causa di tre particolari mali: l eccessiva divisione in fazioni e particolarismi (la lonza, che nell immagine dantesca ha il manto maculato); la forza della casa di Francia (simboleggiata dal leone), che impedisce, per la sua esistenza stessa, il ritorno di tutte le nazioni sotto un comune impero; l ingordigia della Chiesa (la lupa), che gareggia con l imperatore per il potere temporale. Per salvarsi, l umanità ha dunque bisogno di due guide: quella pratica (come la guida di Virgilio) di un imperatore che la conduca al Paradiso terrestre (cioè alla felicità in questo mondo) e quella spirituale (come la guida di Beatrice) del papa, che, senza alcuna interferenza con il potere imperiale, la conduca a Dio (cioè alla felicità ultraterrena). LA LETTURA FIGURALE Queste ultime due proposte di lettura sono, come abbiamo detto, di tipo allegorico. Tuttavia il genere di sovrasenso (cioè il significato secondo, dopo il primo, che è quello letterale) che dobbiamo applicare all interpretazione della Divina Commedia è, più propriamente, quello figurale. L interpretazione di Auerbach Approfondisci LETTURA CRITICA di Erich Auerbach Si tratta di un aspetto studiato da molti critici, ma in particolare dal filologo tedesco Erich Auerbach (1892-1957), secondo il quale « figura è qualche cosa di reale, di storico, che rappresenta e annuncia qualche altra cosa, anch essa reale e storica . Potremmo intendere la figura come un tipo particolare di allegoria: l allegoria in senso stretto è qualcosa di più astratto, la figura di più concreto; la figura infatti presuppone la verità storica dell elemento (fatto o persona) che viene utilizzato per rimandare a qualcos altro, mentre nell allegoria il primo elemento è impiegato solo al fine di richiamare il secondo. Esempi di figura Facciamo qualche esempio. Virgilio abbiamo detto è allegoria della ragione umana. Ma per Dante egli non cessa di essere anche il poeta latino del I secolo a.C. autore dell Eneide. Dunque nella Commedia Virgilio simboleggia la ragione, senza però perdere la propria specificità di personaggio storico. Lo stesso riguarda altri personaggi come Beatrice (la grazia divina o la fede) o Catone l Uticense. Quest ultimo, posto come guardiano del Purgatorio, è un protagonista della storia romana: difensore della causa repubblicana, preferì darsi la morte piuttosto che vivere sotto il dominio di Cesare. Pur mantenendo la propria identità storica, nella Divina Commedia Catone assurge a simbolo della libertà interiore. Storia e figura Questo è il procedimento che Dante sviluppa in tutta la Commedia. Lo vediamo, in particolare, a proposito degli eventi storici. Nella visione dantesca della Storia ogni accadimento può essere figura di un accadimento successivo: quest ultimo sarà, perciò, adempimento del primo. Così troviamo, nel suo poema, un nesso molto stretto per usare ancora le parole di Auerbach tra «fatti storici e «realtà contemplata nella visione . 326 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento