Pagine di realtà - Esiste la giustizia assoluta e

AGENDA 2030 cazion CA e CIVI OBIETTIVO Pagine di realtà GIUSTIZIA E 16 PACE, ISTITUZIONI SOLIDE Edu Esiste la giustizia assoluta e universale? La necessità della monarchia universale è rivendicata da Dante per garantire la pace e la giustizia. Solo un autorità superiore può dirimere le liti e gli egoismi, assicurando la felicità di tutti attraverso il diritto, le leggi e la carità, intesa come amore del bene razionale e morale. Il monarca, in quanto libero dalla cupidigia, è l unico che possa salvaguardare la concordia del genere umano, tutelando la libertà individuale, che è il sommo dono concesso da Dio alle sue creature. Ovviamente il concetto di giustizia ha per noi caratteri molto diversi: ma come definire in modo riconoscibile questo valore che tutti noi invochiamo? Il tema è molto complesso, come evidenzia il giurista Gustavo Zagrebelsky (n. 1943), che nell articolo qui proposto riflette sull uso strumentale e ideologico che da sempre il potere politico ha fatto di questa fondamentale virtù sociale. Gustavo Zagrebelsky. Può ammettersi che per uno sia giusto ciò che non lo è per un altro? Se sì, la giustizia intendo la giustizia assoluta, valida per tutti non esiste. Se no perché la giustizia assoluta esiste o l uno o l altro (o forse entrambi) sono in errore. Ma occorre allora un criterio razionale (il criterio di giustizia) per scoprire l errore e dividere torti e ragioni. Tale criterio esiste? inutile illudersi: no, non esiste. I criteri assoluti di giustizia sono tutti privi di contenuto. Se sono assoluti, sono vuoti: se fossero pieni, sarebbero relativi; varrebbero cioè per uno ma non necessariamente per un altro. Con le parole del professor Bobbio1 se un criterio di giustizia ha portata universale, è puramente formale; se ha valore sostanziale, non è più universale ma storico: cioè, appunto, relativo. Una nozione di giustizia che sia insieme universale e sostanziale è assurda. Prendiamo la più famosa e comprensiva tra le formule della giustizia, l unicuique suum tribuere, l a ciascuno il suo , dei giureconsulti romani, o la sua riformulazione tratta gli uguali in modo uguale e i diversi in modo diverso . Entrambe lasciano indeterminato il punto decisivo, cioè la nozione di suum, ciò che spetta in rapporto a ciò che ci rende, sotto i più diversi aspetti, uguali e diversi (dato che l uguaglianza e la diversità assolute non esistono). Formule come queste possono essere accolte da chiunque: dal superuomo nietzschiano2 come dal difensore dei diritti umani, dal combattente per il comunismo universale come dal fautore della libertà dello stato di natura, dall apostolo della fratellanza universale come dal fanatico dello stato razzista. I campi di sterminio, per esempio, sono in regola con questa massima della giustizia. Il motto di benvenuto al campo di Buchenwald una sorta di lasciate ogni speranza, o voi che entrate era, per l appunto, jedem das Seine, a ciascuno il suo, ma questo avrebbe potuto anche essere il motto del buon samaritano o di un Martino che divide il suo mantello con l ignudo. Onde, queste regole di giustizia possono essere indifferentemente il programma del regno dell amore come del regno dell odio. Puri involucri privi di contenuto sono anche le massime di giustizia che fanno appello alla coscienza individuale, come il biblico «non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te o, nella forma positiva, il «trat- 1 Bobbio: Norberto Bobbio (1909-2004), illustre filosofo e giu- rista italiano. 2 superuomo nietzschiano: teoria del filosofo tedesco F. Nietzsche, secondo la quale nell individuo superiore si manifesta una forza originaria della vita, al di là di qualunque legge, che porta all affermarsi della sua volontà di potenza su tutti gli altri individui. L'entrata del campo di sterminio di Buchenwald. 317

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento