Il magnifico viaggio - volume 1

ta gli altri come tu desideri essere trattato . Esse contengono un appello all uguaglianza: tu sei simile al tuo prossimo, hai il medesimo valore; dunque, non fare torto agli altri, perché faresti torto a te stesso. Ma le aspettative individuali, inutile insistere, sono infinite, come infinitamente varia è la natura umana. L applicazione di questo criterio nei rapporti sociali darebbe luogo, né più né meno, all anarchia. Queste e altre simili formule di giustizia (a ciascuno secondo i bisogni, i meriti ecc.) finiscono in tautologie3 senza significato: giusto è il suum e il suum è giusto. Per uscire dal circolo vizioso, occorre aprirsi a un sistema di valori sostanziali la cui vigenza4 imperativa è compito del legislatore. Ma così si passa al terreno dello scontro politico: dalla giustizia, che dovrebbe valere per tutti, alla politica, che è regno di divisione e competizione. In effetti, l intera storia dell umanità è lotta per affermare concezioni della giustizia diverse e perfino antitetiche, «vere solo per coloro che le professano. Diciamo giusto ciò che corrisponde alla nostra visione della vita in società, ingiusto ciò che la contraddice. La giustizia è sempre stata una retorica a favore di questa o quella vi3 tautologie: in filosofia sono le affermazioni vere per defini- zione, ma ovvie e prive di valore. 4 vigenza: validità. 5 v lkish: etnico. Il Palazzo di giustiza di Milano. sione politica: la giustizia rivoluzionaria giacobina; la giustizia borghese; la giustizia proletaria; la giustizia v lkish5, del sangue e della terra, nazista ecc. ciascuna con la pretesa d essere unica. Questi accenni dicono qualcosa di sconfortante: dietro l appello ai valori più elevati e universali è facile che si celi la più spietata lotta politica, il più materiale degli interessi. Quanto più sublimi sono quei valori, tanti più terribili gli eccessi che vogliono giustificare. La storia mostra che proprio i grandi progetti di giustizia sono quelli che hanno motivato le maggiori discriminazioni, persecuzioni. (Gustavo Zagrebelsky, Il difficile compito di fare giustizia, La Repubblica , 16 novembre 2004) LEGGI E COMPRENDI 1 A sostegno della propria tesi, Zagrebelsky cita la formula classica unicuique suum, sottolineando la parzialità e la soggettività della nozione di suum. Perché? 2 Perché l autore ritiene che la giustizia sia soggetta agli interessi di parte promossi dalla politica? RIFLETTI, SCRIVI, SOSTIENI 3 Quella di Zagrebelsky è una riflessione che ci riguarda tutti e, a ben vedere, contiene più una domanda che una risposta: esiste davvero un criterio razionale e indiscutibile che autorizzi a definire un azione, o una legge, come giusta? Sei dell opinione che la giustizia sia un concetto che non può essere assolutizzato? Esistono dei criteri universali in grado di indicarci cosa sia giusto e cosa non lo sia all interno del consorzio umano? In un testo argomentativo elabora la tua tesi in proposito, partendo dal testo del giurista per confutarlo o per concordare con esso. Se sei in disaccordo, totale o parziale, con il suo punto di vista, è opportuno usare, all inizio o nel cuore della tua argomentazione, la tecnica della concessione: non mancare, cioè, di concedere fondamento alla sua tesi, ma al tempo stesso riconoscila come diversa dalla tua. Nel farlo, cerca di stabilire simmetrie, contrapposizioni e, appunto, concessioni con l uso della punteggiatura e con i connettivi adeguati allo scopo (mentre, da una parte dall altra, se allora, certo eppure). 318

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento