Il magnifico viaggio - volume 1

25 30 35 40 45 50 55 Sola Pietà nostra parte difende, ché parla Dio, che di madonna intende: «Diletti miei, or sofferite in pace che vostra spene11 sia quanto me piace là v è alcun che perder lei s attende,12 e che dirà ne lo inferno: O mal nati, io vidi la speranza de beati . Solo la Pietà difende le ragioni di noi uomini, così che Dio, riferendosi alla mia donna (che di madonna intende), dice: «O mie dilette creature, per ora sopportate in pace che l oggetto della vostra speranza (spene) rimanga, per quanto tempo vorrò, sulla Terra, là dove c è chi sa di doverla perdere e che dirà all inferno: O anime dannate, io ho conosciuto quella creatura che i santi speravano di avere presso di sé . Madonna è disiata in sommo cielo: or voi di sua virtù13 farvi savere. Dico, qual vuol gentil donna parere vada con lei, che quando va per via, gitta nei cor villani Amore un gelo, per che onne lor pensero agghiaccia e pere; e qual soffrisse di starla a vedere diverria nobil cosa, o si morria. E quando trova alcun che degno sia di veder lei, quei prova sua vertute, ché li avvien, ciò che li dona, in salute, e sì l umilia, ch ogni offesa oblia. Ancor l ha Dio per maggior grazia dato che non pò mal finir14 chi l ha parlato. Le sue virtù miracolose Dice di lei Amor: «Cosa mortale come esser pò sì adorna e sì pura? . Poi la reguarda, e fra se stesso giura che Dio ne ntenda di far cosa nova. Color di perle ha quasi, in forma quale convene a donna aver, non for misura:15 ella è quanto de ben pò far natura; per essemplo di lei bieltà si prova. De li occhi suoi, come ch ella li mova, escono spirti d amore inflammati, che feron li occhi a qual che allor la guati, e passan sì che l cor ciascun retrova: voi le vedete Amor pinto nel viso, là ve non pote alcun mirarla fiso.16 La sua straordinaria bellezza 11 vostra spene: si intende Beatrice. 12 alcun s attende: Dante sa di dover perdere la Beatrice terrena, essendo lei una creatura divina. 13 virtù: equivale al valore del v. 5, ma con in più il senso di potere . 14 mal finir: esser condannato all Inferno. 15 non for misura: il biancore di Beatrice non è eccessivo, cioè non si risolve in 29-42 La mia donna è desiderata nell alto dei cieli: ora voglio (voi) farvi conoscere il suo valore. Affermo che qualunque donna voglia apparire nobile (gentil) deve accompagnarsi a lei, che quando cammina per strada Amore infonde negli animi rozzi un gelo per il quale ogni pensiero ghiaccia e muore (pere); e chiunque sostenesse (qual soffrisse) la vista di lei diventerebbe una creatura nobile oppure morirebbe. E quando trova qualcuno che sia degno di vederla, quegli sperimenta il suo potere salvifico (sua vertute), poiché ciò che essa gli dona gli si trasforma (li avvien) in beatitudine (in salute) e lo rende così umile che egli dimentica ogni offesa ricevuta. Inoltre Dio le ha dato, come grazia ancora più grande, questo dono: nessuno che le abbia parlato può dannarsi. 43-56 Amore si chiede a proposito di lei: «Come può una creatura mortale essere così bella (adorna) e pura? . Poi la osserva nuovamente (la reguarda) e si convince (fra se stesso giura) che Dio voglia fare di lei una creatura straordinaria (cosa nova). Ha colore quasi di perle, in maniera conveniente a una donna, non oltre misura: essa rappresenta il culmine della perfezione nell operato della natura; la bellezza (bieltà) si misura (si prova) prendendo lei come esempio. Dai suoi occhi, non appena (come ch ) li muova, escono spiriti ardenti d amore, i quali colpiscono (feron) gli occhi a chiunque in quel momento la guardi, e li varcano in modo che ognuno degli spiriti raggiunge (retrova) il cuore: voi le vedete Amore dipinto nel volto (nel viso), là dove nessuno può guardarla fisso. un pallore esagerato. 16 là ve non pote alcun mirarla fiso: si tratta della bocca, come spiegherà Dante stesso nella successiva divisione in prosa (qui non antologizzata). Le parole valgono diletto «Amico diletto , «sposa diletta , «figlio diletto : difficile che quest aggettivo così delicato oggi venga preso sul serio. C è sempre un pizzico di ironia in chi si rivolge al proprio caro qualificandolo come una persona teneramente amata . Eppure nel verbo latino diligere affiora un affetto profondo e perfino selettivo: chi è diletto viene scelto fra quelli a cui si vuole più bene. L aggettivo diletto non va confuso con l identico sostantivo: scrivi una frase di senso compiuto con l una e l altra parola. L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 277

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento