D1 - L’uomo misero al cospetto di un Dio-giudice implacabile

DOCUMENTO 1 Audio LETTURA L uomo misero al cospetto di un Dio-giudice implacabile Tommaso da Celano, Dies irae Nel 1931, il ritrovamento di un codice benedettino abruzzese ha permesso ad alcuni studiosi di datare questo testo, il cui titolo è Dies irae, alla fine del XII secolo. Per altri, invece, il celebre inno è successivo e va attribuito a Tommaso da Celano (ca 11901260), primo biografo di san Francesco. Di lui sappiamo che riceve l abito dal santo di Assisi nel 1215 e va missionario in Germania (1222). Tornato in Italia, lavora alla compilazione dei propri scritti, tutti incentrati sulla figura di san Francesco. venerato come beato nell ordine francescano soprattutto in Abruzzo a Celano e a Tagliacozzo dove muore intorno al 1260 e dove si conservano le sue spoglie. L autore Come una spada di Damocle, il giudizio universale incombe sul capo dei mortali. Terrorizzato dalle fiamme che lo attendono all Inferno, il peccatore rivolge la sua preghiera estrema per invocare pietà e perdono da Dio. I versi che riportiamo costituiscono la prima parte di una sequenza liturgica cantata durante la messa per i defunti. Come detto, l attribuzione a Tommaso da Celano è controversa, ma significativo e inquietante rimane ancora oggi il fascino di queste strofe di grande impatto musicale, in cui si rispecchia, con notevole carica emotiva, l angoscia medievale dell uomo dinanzi all ira del tribunale divino. METRO Strofe di 3 versi ottonari monorime (AAA, BBB, CCC ecc.). Una minaccia incombe sul peccatore, inerme e miserabile: lo squillo delle trombe degli angeli del Giudizio universale. Giorno d ira, quel giorno; dissolverà il secolo in faville, lo attestano Davide e la Sibilla. Quantus tremor est futurus, Quando judex est venturus, Cuncta stricte discussurus! Quanto grande sarà il terrore allorché verrà il Giudice a discutere ogni cosa duramente! Tuba, mirum spargens sonum per sepulcra regionum, coget omnes ante thronum. Una tromba, spargendo un suono meraviglioso tra i sepolcri delle nazioni, sospingerà tutti innanzi al trono. TRADUZIONE La fine del mondo è annunciata dalle apocalittiche predizioni, sia bibliche sia pagane. Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla: teste David cum Sybilla.1 Michelangelo, Sibilla delfica (dalla volta della Cappella Sistina), 1508-1510. Città del Vaticano, Musei Vaticani. 1 David cum Sybilla: Davide (ca 1000-961 a.C.), re d Israele, è considerato tradizionalmente autore dei Salmi, in particolare di quello cantato in suffragio dei morti, il De profundis (Dal profondo); la Sibilla è una leggendaria figura di profetessa del paganesimo, a cui secondo una tradizione ebraica viene attribuito il preannuncio della venuta di Cristo e della fine del mondo. 24 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento