Il magnifico viaggio - volume 1

la parola La realtà in chiave simbolica D altronde, se l inizio della vera esistenza (quella, cioè, che avviene in cielo) coincide con la fine della vita terrena, perché dare a quest ultima tanta importanza? La realtà in cui ogni persona umana vive non ha valore se non in proiezione dell aldilà: una convinzione, questa, che si diffonde insieme all apocalittica attesa di una imminente fine del mondo (millenarismo). Ogni situazione umana, dalla più insignificante e individuale alla più importante e collettiva, viene per lo più letta alla luce della volontà divina, che interviene in ogni circostanza e in ogni fenomeno, rivelando la propria presenza in tutti gli aspetti del mondo visibile. Su questa convinzione riposa un altro degli aspetti fondamentali della mentalità medievale: il simbolismo. Ciascun frammento del creato non si manifesta autonomamente, come dotato di vita propria: esso rimanda sempre a qualcos altro, che può essere colto solo al di là delle semplici apparenze e rientra nel disegno infinito della creazione divina. La natura è assimilata a un libro sterminato in cui leggere simboli da decifrare: ecco, allora, la grande quantità di lapidari, bestiari ( pp. 26-27), florari, nei quali pietre, animali, fiori e alberi vengono censiti e catalogati in base alle loro presunte proprietà e virtù divine o diaboliche. Le enciclopedie medievali Un altro prodotto culturale tipico del Medioevo sono le enciclopedie, cioè opere che ambiscono a racchiudere tutti gli ambiti del sapere, per fornire agli allievi un educazione completa. In quest epoca la compilazione enciclopedica si adatta per lo più alle esigenze educative delle scuole, che si trovavano all interno delle canoniche delle cattedrali ed erano dedicate alla formazione del clero. Pertanto, tra il VI e il XII secolo, fioriscono summae (esposizioni sistematiche), specula (trattazioni di carattere generale), trésors (letteralmente scrigni , cioè raccolte di informazioni preziose), institutiones (insieme dei princìpi basilari): nomi diversi per indicare manuali facilmente fruibili, essenziali per apprendere le basi del sapere universale. Si tratta di opere in cui l eredità della cultura greco-romana si fonde con le dottrine morali e teologiche cristiane per proporre una visione sincretica e compilatoria della realtà, da leggere nella complessità dei suoi aspetti come una manifestazione divina. MILLENARISMO/ Nella storia del cristianesimo è la credenza nell avvento del regno di Cristo in terra, prima del giudizio finale. Il termine trae origine da un passo dell Apocalisse (20,1-6), in cui si parla di una prima sconfitta di Satana e del conseguente regno terreno dei giusti, risorti con Cristo, per mille anni, allo scadere dei quali avrebbero luogo la resurrezione universale, il giudizio e la nuova Gerusalemme celeste. Impropriamente, al millenarismo si fa corrispondere la convinzione, da parte degli uomini del X secolo, dell imminente fine del mondo, attesa con terrore per l anno Mille o 1033 (a seconda che gli anni si facessero decorrere dalla nascita o dalla morte di Gesù Cristo). Particolarmente importanti e molto diffusi sono i trattati di Isidoro di Siviglia (VI-VII secolo) e di Beda il Venerabile (VII-VIII secolo). Anche i maggiori pensatori del XIII secolo, come Alberto Magno, Tommaso d Aquino e Ruggero Bacone, compongono summae teologiche ed enciclopedie, che rielaborano, in versione latina e cristiana, l eredità aristotelica giunta dalla Spagna attraverso le traduzioni arabe. Alla stessa epoca risalgono la compilazione francese Li livres dou Tresor e il manuale ridotto Il tesoretto, opere di Brunetto Latini (ca 1220-1294), maestro di Dante. Quest ultimo aveva senz altro presenti tutti questi illustri antecedenti. Gentile da Fabriano, Polittico di Valle Romita (particolare: Tommaso d Aquino impegnato nella lettura di un libro di filosofia), XV secolo. Milano, Pinacoteca di Brera. L EPOCA E LE IDEE / 23

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento