La cultura

La cultura | 1 | LA MENTALIT MEDIEVALE Una premessa metodologica Ogni civiltà ha al proprio interno elementi, suggestioni e ispirazioni diversi, al punto che definirne la mentalità in modo univoco o troppo schematico è sempre un operazione a rischio di arbitrio e forzature. Complesso e articolato come ogni epoca, anche il Medioevo presenta un immaginario composito e caratteri talvolta anche contraddittori tra loro. In altri termini, per averne un quadro il più possibile ampio e completo, occorre evitare la tentazione di descriverne la cultura e gli orizzonti ideologici appiattendosi su stereotipi convenzionali. Il mondo come un libro scritto da Dio Non c è dubbio tuttavia che il pensiero medievale sia contraddistinto e permeato soprattutto dalla religiosità cristiana, che influisce in modo determinante su ogni aspetto della vita individuale e collettiva, dalla cultura alla visione del mondo, dalla rappresentazione dell essere umano alla politica. Tutta l esistenza umana viene concepita come un pellegrinaggio, una prova a cui è sottoposto lo spirito prima di poter raggiungere la propria patria , il luogo ideale, cioè l aldilà. Ciò che viene mostrato in terra non può essere né spiegato né mutato, in quanto l ordine del mondo, voluto da Dio, è inesplicabile, non raggiungibile dall umana conoscenza, così ristretta, imperfetta e ina- deguata. D altra parte, le vicende terrene non appaiono più opera dell uomo né frutto di un destino capriccioso e volubile; vengono invece inserite all interno di un disegno provvidenziale che conduce la storia del mondo in direzioni e con finalità che non compete alle persone prevedere e tanto meno spiegare. Il disprezzo della vita e del mondo Questa mentalità dogmatica, che talvolta è ostile alla conoscenza recepita da una certa visione religiosa come imperfetta e impotente , si traduce nell indifferenza per il mondo terreno e per i suoi beni e piaceri, che vengono svalutati o addirittura disprezzati. Lo stesso corpo umano, fonte di passioni e traviamenti, è visto come la prigione dell anima che, gravata del suo peso, fatica a elevarsi verso il cielo, propria sede predestinata. La bellezza, la gloria, l ambizione, l amore appaiono all uomo medievale come distrazioni mondane, tentazioni diaboliche che corrompono l interiorità e distolgono dalla sola meta per cui valga la pena vivere: la gioia del Paradiso. Ciò spiega il diffondersi di atteggiamenti ascetici e di dichiarata ripulsa del mondo e della carne, spesso accentuati dalla polemica contro la crescente secolarizzazione ecclesiastica. Per molti la scelta della povertà, della castità e del rifiuto radicale dei piaceri terreni si configura come un esplicita contestazione sociale: la predicazione di Francesco d Assisi e in generale i fermenti spirituali, che invocano un ritorno al messaggio di Cristo e allo spirito evangelico della Chiesa delle origini, nascono principalmente da questa esigenza di purificazione e amore disinteressato per il prossimo. L architetto dell universo Le bibbie moralizzate sono manoscritti miniati, in genere databili tra il XIII e il XIV secolo, che accanto ai versetti latini della Bibbia contengono commenti che ne spiegano dettagliatamente il significato dal punto di vista morale o allegorico e miniature che illustrano il testo biblico. Il manoscritto da cui è tratta questa immagine, oggi conservato nella Biblioteca Statale di Vienna, fu eseguito in Francia tra il 1215 e il 1225, probabilmente per un membro della famiglia reale: al foglio 1 una grande miniatura su fondo d oro mostra Dio come architetto dell universo che con l aiuto di un compasso, simbolo dell armonia e dell equilibrio che governano il mondo, sta disegnando il creato. All interno del disco piatto si distinguono la Terra e, più piccoli, il Sole e la Luna. 22 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento