Stefano Protonotaro da Messina

Stefano Protonotaro da Messina LA VITA Stefano Protonotaro o, secondo altri, di Protonotaro è nato a Messina nella prima metà del XIII secolo ed è uno degli ultimi, e tra i più rilevanti, poeti della Scuola siciliana, forse identificabile con l autore della traduzione dal greco in latino di due trattati arabi di astronomia dedicati a Manfredi di Svevia, il figlio dell imperatore Federico II. LE OPERE Di lui ci restano 3 canzoni, tra le quali Pir meu cori allegrari, che è l unico testo della Scuola siciliana pervenutoci nel siciliano illustre della raffinata corte sveva, grazie alla trascrizione fattane nel XVI secolo dal filologo Giovanni Maria Barbieri (1519-1574) all interno della sua Arte del rimare. Pir meu cori allegrari / T3 / Stefano Protonotaro da Messina / L amore come gioia e dolore / Questa canzone è un testo probabilmente di composizione tarda, forse scritto addirittura dopo la morte di Federico II, ma è importante poiché è nella veste linguistica originaria, il siciliano illustre . Il tema è quello dell amore come gioia e insieme sofferenza, in quanto schiavitù nei confronti di una donna ben poco sensibile alle pene dell amante. METRO Canzone di 5 strofe di 12 versi, endecasillabi e settenari. Ogni strofa è costituita dalla fronte (di due piedi identici, abC abC) e dalla sirma (di due volte, dDE eFF). Segue il congedo, dalla struttura uguale a quella della sirma. 10 15 1-12 Per allietare il mio cuore, che molto a lungo (longiamenti) è rimasto privo di allegria e di gioia d amore (joi d amuri), ricomincio a cantare (mi ritornu in cantari), perché (ca) forse l indugio di essere stato troppo in silenzio (la dimuranza di lu troppu taciri) si potrebbe facilmente trasformare in abitudine (levimenti turnirìa in usatu); e quando uno ha motivo di comporre, giustamente (ben) deve cantare e mostrare allegrezza, giacché, se non venisse manifestata, la gioia (joi) sarebbe sempre di poco valore; dunque ogni innamorato (onni amaduri) deve proprio (ben) cantare. E, si per ben amari cantau juiusamenti homo chi avissi in alcun tempu amatu, ben lu divirìa fari plui dilittusamenti 13-24 E se per il fatto di essere davvero innamorato (per ben amari) cantò con gioia (cantau juiusamenti) chiunque abbia amato in alcun tempo, a maggior ragione (ben) dovrei farlo con più gioia (plui dilittusamenti) io che sono inna- 1 Pir allegrari: alcuni critici letterari in- tendono la proposizione non come finale, ma come causale ( Poiché il mio cuore è allegro ). 4 cantari: il verbo può anche essere in- teso nel significato tecnico di poetare , scrivere versi . 10-11 ca valuri: in base all ideologia PARAFRASI 5 Pir meu cori allegrari ca multu longiamenti senza alligranza e joi d amuri è statu, mi ritornu in cantari, ca forsi levimenti la dimuranza turnirìa in usatu di lu troppu taciri; e quandu l omu à rasuni di diri, ben di cantari e mustrari alligranza, ca, senza dimustranza, joi sirìa sempri di pocu valuri; dunca ben di cantari onni amaduri. dell amore cortese, da un lato l identità dell amata va celata per proteggerne la reputazione, dall altro la gioia dell amore deve essere manifestata. LA CORRENTE / LA SCUOLA SICILIANA / 127

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento