Il magnifico viaggio - volume 1

60 65 70 Allegom en sseppultura un ventr i lupo en voratura e l arliquie en cacatura en espineta e rogarìa. 59-62 Scelgo come (Aleggom en) sepoltura il ventre di un lupo che mi abbia divorato (en voratura) e le mie reliquie (arliquie) siano i suoi escrementi fra spini e rovi (en espineta e rogarìa). Li miracul po la morte, chi cce vene aia le scorte e le deversazioni forte con terrebel fantasia. 63-66 Ecco i miracoli che avranno luogo dopo (po ) la mia morte: chi verrà lì (cce) abbia la compagnia di spiriti malvagi (scorte), forti vessazioni diaboliche (deversazioni) e terribili allucinazioni (fantasia). Onn om che m ode mentovare sì sse deia stupefare e co la croce sé segnare, che reo escuntro no i sia en via. 67-70 Chiunque mi udrà nominare (mentovare) dovrà inorridire (stupefare) e farsi il segno della croce, affinché per strada (en via) non gli capiti di fare un cattivo incontro (reo escuntro). Signor meo, non n è vendetta tutta la pena ch e aio ditta, ché me creasti en tua diletta et eo t ho morto a villania. 71-74 Mio Signore, tutta la sofferenza che ho descritto non è espiazione sufficiente dei miei peccati (vendetta): poiché tu mi hai creato per amore (en tua diletta) e io ti ho ucciso (t ho morto) a causa della mia ingratitudine (a villania). ANALISI ATTIVA Il desiderio di sofferenza di Iacopone I contenuti tematici Il componimento, dai toni accesi ed esasperati, esprime un fortissimo desiderio di sofferenza. Iacopone vuole soffrire perché sente di essere un grande peccatore. E il peccato va espiato, anche attraverso il supplizio fisico e morale. questa una concezione della vita etica e spirituale assai lontana dalla luminosa fiducia di Francesco d Assisi verso un Dio buono e misericordioso, pronto ad accogliere il peccatore pentito. In Iacopone c è un sostanziale rifiuto del corpo, che viene considerato come ostacolo alla salvezza dell anima e che dunque va combattuto e mortificato nei modi più crudeli. 1. Iacopone invoca su di sé non solo ogni forma di malattia, ma anche altre disgrazie, che provocano forme diverse di sofferenza: quali? Una morte poco onorevole Dopo essersi augurato i peggiori malanni fisici, dal v. 39 in poi Iacopone immagina di essere abbandonato da tutti, di essere visitato soltanto dai demòni dell inferno, e giunge persino a immaginare la propria morte, in termini quasi surreali: il suo corpo verrà divorato da un lupo, che lo trasformerà in escrementi deposti tra spini e rovi. Con pesante sarcasmo verso sé stesso, Iacopone afferma che le sue reliquie saranno proprio tali escrementi. Il sarcasmo si coglie al v. 61 nell uso della parola arliquie ( reliquie ), tradizionalmente utilizzata a proposito di parti del corpo dei santi venerate dai fedeli: Iacopone, poiché si reputa un peccatore imperdonabile, crede di meritare un trattamento decisamente molto meno onorevole. Allo stesso modo, dopo la morte egli non compirà miracoli come fanno i santi, ma produrrà in chi si dovesse avvicinare al luogo della sua, diciamo così, sepoltura effetti di allucinazione e vessazione diabolica. 2. Per quale motivo, secondo te, Iacopone immagina di essere divorato proprio da un lupo? 114 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

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Dalle origini al Trecento