Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 1 La aba e la favola SPECCHI di CARTA Nel regno degli animali ogni debolezza può essere fatale. I personaggi di Esopo si incidono nel nostro animo con i loro temperamenti, specchio dei vizi e delle virtù degli uomini: il leone, tirannico e capriccioso; la volpe astuta, pronta a dire falsità; il cervo vanaglorioso. Quelle che paiono soltanto favolette leziose sono in realtà fotografie di caratteri e situazioni in cui sovente ci imbattiamo. Anche noi siamo spesso aquile senza cuore, asini avventati o lupi famelici pronti a sbranare d un colpo qualche preda indifesa... Con un sorriso amaro e bonario, Esopo ci insegna senza sconti la crudeltà della vita, le ipocrisie e gli inganni che si celano nell insidiosa rete delle relazioni sociali. Ottavio Rodella, Il lupo e l agnello, litografia a colori, 1890. GUIDA ALLA LETTURA 74 La legge del più forte Il leone, la volpe e il cervo è una favola ironica e pungente sugli effetti nefasti del desiderio degli onori (r. 52), come recita la sentenza morale posta in conclusione. Secondo i canoni del genere favolistico, gli animali incarnano tipi umani e la vicenda narrata propone un modello estremamente semplificato e per questo esemplare dei duri rapporti sociali che li legano. Infatti, la società rappresentata in piccolo dalle favole è improntata a un realismo senza facili consolazioni: tra gli animali di Esopo vale una sorta di legge della giungla, che rende pericolosa la convivenza e utopica l uguaglianza tra gli individui. In questa e in altre favole di Esopo il leone è l incarnazione assoluta del più forte : nell ambito dell esistenza umana simboleggia chi è favorito dalla potenza fisica, da una maggiore disponibilità economica o da qualche altra qualità che gli conferisce una supremazia sui più deboli. Una suadente orazione In questo caso, il re degli animali è fortemente indebolito da una malattia che limita il suo dominio: non è più in grado di cacciare e per questo si rivolge alla volpe, sua amica, affinché attiri un cervo nella sua tana. La volpe è dotata di un potere diverso, quello insito nelle astuzie del linguaggio. Raggiunto il cervo, essa mette in atto una serie di efficaci tecniche di persuasione, basate sull inganno, sull adulazione (tutta complimentosa, lo salutò, rr. 5-6) e sul paragone tendenzioso con gli altri. Nella menzogna sulla presunta successione al trono, infatti, spiega che soltanto il cervo è adatto a essere re, caratterizzando negativamente gli altri animali (il cinghiale stupido, la pantera collerica ecc.) e facendo leva sul suo insito bisogno di primeggiare. Il cervo, tronfio e lusingato, si convince a seguire la volpe nella tana del leone, dove per miracolo scampa alla morte, evitando di trasformarsi in una succosa portata che plachi la fame del malato.

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Narrativa