La Grammatica Treccani - volume B

Oltre a quello deittico, i dimostrativi come questo e quello possono avere anche un valore anaforico, ossia di ripresa. Il valore anaforico indica la capacità di certe parole, come per esempio i pronomi, di riferirsi a cose già dette o di anticipare cose che ancora non sono state dette. Ecco alcuni esempi: Il bambino allungò la mano e disse: «Voglio quello indicando un giocattolo (valore deittico). Ci siamo incontrati 10 anni fa e quell incontro mi ha cambiato la vita (valore anaforico). I deittici e gli anaforici si incontrano sia nei testi scritti sia in quelli parlati: i deittici però sono più tipici del parlato, perché è nel parlato, quando cioè emittente e ricevente sono presenti contemporaneamente nello stesso luogo e nello stesso tempo, che si può fare riferimento a cose e persone senza nominarle esplicitamente. Tratti linguistici del parlato e dello scritto Esistono diversi tipi di parlato e di scritto. possibile tuttavia individuare alcune differenze linguistiche evidenti: PARLATO SCRITTO quasi sempre dialogico, cioè a più voci. Le battute di dialogo sono perlopiù brevi e talvolta anche sovrapposte le une alle altre. spesso sotto forma di discorso indiretto. Quando compare il discorso diretto è frutto dell invenzione dell autore. Gli interlocutori sono perlopiù compresenti nel tempo e nello spazio: per questo contiene molti deittici. Gli interlocutori (autore e lettori) sono perlopiù distanti nel tempo e nello spazio: per questo contiene pochi deittici. Ha molti elementi di irregolarità, di perdita della coesione, perché si costruisce a mano a mano che si parla. Contiene ripetizioni, interruzioni ecc. perlopiù programmato, coeso e rispettoso delle regole grammaticali; contiene poche ripetizioni ed è ordinato e ben organizzato. più spesso informale: usa parole più facili e può contenere saluti, forme regionali, parolacce ecc. più spesso formale: usa parole più difficili, spesso colte e tecniche; non contiene saluti (tranne che nelle lettere) né forme regionali. caratterizzato dal tono della voce, dalle pause e dal linguaggio del corpo: mimica facciale, sguardi, gesti ecc. caratterizzato da segni di punteggiatura. Può contenere forme grafiche come gli emoji. 4. LE VARIET LINGUISTICHE 93

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Lessico, semantica, testualità, comunicazione