3. LA LINGUA VARIA IN BASE AL TEMPO

3 | LA LINGUA VARIA IN BASE AL TEMPO

Scopri la grammatica!

Leggi il seguente brano e rispondi alle domande.

Era adunque, al tempo del marchese Azzo da Ferrara, un mercatante chiamato Rinaldo d’Esti per sue bisogne venuto a Bologna; le quali avendo fornite e a casa tornandosi, avvenne che, uscito di Ferrara e cavalcando verso Verona, s’abbattè in alcuni li quali mercatanti parevano ed erano masnadieri e uomini di malvagia vita e condizione, con li quali ragionando incautamente s’accompagnò.

(G. Boccaccio, Decameron, circa 1350)

  • In che cosa ti sembra diversa la lingua del brano rispetto all’italiano di oggi?

L’italiano, sia scritto sia parlato, è cambiato nel corso del tempo e continua a cambiare: se chiedi a un genitore, a un nonno o a una persona molto più grande di te se conosce tutte le parole che usi tu quando comunichi con i tuoi coetanei, è probabile che ti risponda di no. E viceversa: è probabile che alcune parole che si usavano trent’anni fa, per esempio, oggi non si usino più.


Il cambiamento della lingua nel tempo prende il nome di variazione diacronica (o diacronìa), cioè ‘attraverso il tempo’. L’italiano del Trecento, quello del Cinquecento, quello dell’Ottocento e quello di oggi, quindi, sono diverse varietà diacroniche della lingua italiana.

       Mutamenti linguistici nel tempo

Se rileggi attentamente il brano riportato all’inizio scoprirai che alcune parole usate da Boccaccio oggi si scrivono diversamente.


Troviamo parole mutate nella forma, come adunque (→ dunque); mercatante (→ mercante); bisogne (→ bisogni); tornandosi (→ tornando); li  → (i).


Alcune parole sono mutate nel significato: fornite per Boccaccio significa ‘finite’, mentre oggi significa ‘date’; s’abbattè per Boccaccio significa ‘incontrò’, mentre oggi significa ‘si depresse’.


Anche alcune frasi sono costruite con una sintassi oggi non più comune, con il verbo dopo il complemento a cui si riferisce e l’aggettivo prima del nome:
 per sue bisogne venuto a Bologna (→ venuto a Bologna per sue necessità);
 le quali avendo fornite e a casa tornandosi (→ avendo finito le quali e tornando a casa);

 di malvagia vita e condizione (→ di vita e condizione malvage).

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Fissa i concetti

Il variare di una lingua in base al tempo si chiama variazione diacronica. Le varietà diacroniche differiscono dall’italiano di oggi perché presentano parole con una forma e un significato differenti e utilizzano una sintassi non più comune.

In pratica

                      1  Indica se le parole in corsivo appartengono all’italiano contemporaneo (C) oppure no (X). Se non sei sicuro, cerca la parola nel vocabolario.

1. Ho parlato con il reverendo e mi ha detto che la celebrazione sarà alle 18:00. (............) 2. Quel docente è un uomo di reverenda autorità. (............) 3. Valeria è una ragazza costumata: i suoi genitori l’hanno educata bene. (............) 4. Adele, grazie al suo lavoro di costumista, ha potuto conoscere molte celebrità. (............) 5. Nello scantinato abbiamo trovato alcuni oggetti appartenenti alla bisnonna: sono davvero belli e raccontano l’epoca in cui è vissuta. (............) 6. Anche se provi pavento, affronta ciò che la vita ti presenta con coraggio e determinazione. (............) 7. La canoscenza dei nostri limiti ci sprona a migliorarci. (............)

                      2  Trasforma le parole in italiano antico dell’esercizio 1 nei corrispettivi termini contemporanei. Puoi usare anche delle perifrasi.


                      3  Collega le parole dell’italiano antico con i corrispettivi contemporanei. Se non conosci un termine, cercane il significato sul vocabolario.


1. Orranza
2. Attemparsi
3. Solingo
4. Dipartirsi
5. Periglio
6. Casso
7. Fiata
8. Manducare
9. Procella
10. Pièta
a. Pericolo
b. Mangiare
c. Allontanarsi
d. Invecchiare, tardare
e. Volta
f. Privo, inutile
g. Angoscia
h. Onore
i. Tempesta
l. Solitario

                      4  Alcune parole hanno subito variazioni di significato nel tempo. Scrivi il significato antico e quello attuale delle parole in elenco, aiutandoti con il vocabolario.

1. Vago: ...............................................................................................................................

2. Voto: ................................................................................................................................

3. Collaudare: ....................................................................................................................

4. Donna: ............................................................................................................................

5. Menare: ..........................................................................................................................

La Grammatica Treccani - volume B
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Lessico, semantica, testualità, comunicazione