I segnali discorsivi
Rileggiamo ancora l’inizio del brano tratto dal Diario di una schiappa:
▶ A Scienze motorie comincia un’unità sui balli da sala e la prof. Moretta ha detto che dovevamo trovarci un partner. Quindi non era il giorno giusto per mettere i pantaloni di velluto che mi stanno corti di 10 centimetri.
Il secondo e il terzo periodo del brano sono collegati dalla parola Quindi, che esprime un rapporto logico di tipo causale, o per meglio dire consequenziale: se devi fare colpo su qualcuno e vestirti bene non puoi indossare dei pantaloni che ti stanno corti. Quindi indica che ciò che segue (non vestirsi male) è la conseguenza di ciò che precede (trovare qualcuno con cui ballare).
In questo caso quindi è un segnale discorsivo, perché collega due periodi diversi e non due proposizioni dello stesso periodo, come nel caso della congiunzione conclusiva [→ vol. A, p. 406].
I segnali discorsivi sono parole, o espressioni, che servono per passare da un periodo all’altro, orientando il lettore o l’ascoltatore a muoversi nelle diverse sezioni di un testo e a capirlo meglio.
Vediamo un altro esempio di segnale discorsivo tratto dal testo iniziale:
▶ L’hanno sospesa perché ha morsicato un insegnante. Infatti, Ruby ha solo un incisivo, perché l’altro l’ha lasciato sul gomito del prof. Underwood.
Infatti serve a spiegare l’informazione del periodo precedente: perché Ruby ha un solo incisivo? Perché ha morsicato un insegnante.
I segnali discorsivi servono anche a indicare l’atteggiamento del parlante, o dello scrivente, nei confronti di quanto sta dicendo o scrivendo, come in questi esempi:
▶ A dire la verità
non mi importa con chi finisco, basta che non sia Ruby Bird.
▶ A quanto mi risulta
, Ruby è stata l’unica ragazza a essersi mai beccata una sospensione nella mia scuola.
I segnali discorsivi a dire la verità e a quanto mi risulta chiariscono l’atteggiamento di Gregg, che sta raccontando la storia.
Anche e e ma se non sono usate come congiunzioni per collegare due proposizioni coordinate all’interno dello stesso periodo, ma all’inizio di un periodo, contribuiscono a chiarire il collegamento del periodo con ciò che lo precede. E e ma hanno valore di segnale discorsivo nei due esempi seguenti:
▶ E
non provate a scrivere il mio nome, sfigati.
▶ Ma
oggi ho avuto paura di essere stato troppo gentile, non vorrei che poi lei magari pensasse di piacermi.
Nel primo caso, e serve a dare ancora più forza all’esclamazione minacciosa della bellissima Baylee.
Nel secondo caso, ma indica un lieve cambiamento di rotta rispetto a quanto dichiarato prima da Gregg: è sempre stato gentile, ma forse in quel caso lo è stato anche troppo. Come puoi vedere, non si tratta di una vera e propria contrapposizione avversativa, ma di un’informazione aggiuntiva che ti mostra un punto di vista leggermente diverso della questione.