3. CONSIGLI PER LEGGERE MEGLIO: IL RIASSUNTO E LA PARAFRASI

| CONSIGLI PER LEGGERE MEGLIO: IL RIASSUNTO E LA PARAFRASI

       Come si fa un riassunto

Scopri la grammatica!

Rileggi il brano di Grisham all’inizio dell’unità e prova a riassumerlo in massimo 80 parole.

Un modo efficace per verificare la comprensione di un testo è quello di provare a riassumerlo. Soltanto se sai riassumere un testo, infatti, lo hai capito veramente.


Ma che cosa devi fare, esattamente, per riassumere un testo?


  • Suddividi il testo in sequenze e sviluppa ogni tema fondamentale nel riassunto (1. Il professor Mount; 2. La gita al tribunale; 3. L’abbigliamento adatto alla gita).

  • All’interno di ogni sequenza, separa le informazioni più importanti da quelle secondarie. Soltanto le informazioni fondamentali, cioè quelle che mandano avanti la storia, dovranno far parte del riassunto, mentre le descrizioni, specialmente se molto lunghe, spesso possono essere omesse.


    Per individuare le informazioni più importanti dovrai rispondere a 5 domande, verificando così la tua comprensione del testo.

    1. Chi? → Chi ha compiuto l’azione? (Può essere anche un oggetto)

    2. Che cosa? → Che cosa ha fatto?

    3. Dove? → Dove è avvenuta l’azione?

    4. Quando? → Quando è avvenuta l’azione?

    5. Perché? → Perché è avvenuta l’azione?


    Può essere importante anche individuare il Come: Come si è svolta l’azione?


    Gli studiosi inglesi e americani chiamano questi 5 elementi le 5 W, perché in inglese queste 5 domande cominciano con la lettera W: Who, What, Where, When, Why.

  • Trasforma il discorso diretto in discorso indiretto.

Riportiamo ora in una tabella le parole e le frasi del brano di Grisham che rispondono alle 5 W e usiamole per costruire il nostro riassunto:


Chi?

Il professor Mount e Theo.

Che cosa?

Mount ama e conosce la legge; anche Theo; il primo porta in gita la classe al tribunale, il secondo lo aiuta con dei consigli.

Dove?

In classe, ma anche in tribunale, dove si progetta di andare.

Quando?

Durante l’ora di educazione civica, ma anche l’indomani.

Perché?

Perché il professor Mount adora insegnare la legge ai suoi studenti (come Theo adora impararla) e fornire loro esempi pratici (come assistere a un processo) su come la legge funziona davvero.


La classe di Theo, in cui il professor Mount insegna educazione civica, sta organizzando una gita al tribunale per assistere a un processo. Il professore, che è stato avvocato e ha una grande passione per la legge e i processi e soprattutto ama spiegare con esempi pratici queste cose ai ragazzi, spiega loro i dettagli della gita e chiede consiglio a Theo, esperto di tribunali, su come vestirsi. Theo suggerisce un abbigliamento informale.


Nel fare il riassunto, non sei tenuto a rispettare l’ordine esatto in cui le informazioni principali compaiono nel testo e non devi limitarti a ricopiare le parti del testo originario, ma devi sintetizzarle e organizzarle in modo tale da renderle coerenti e coese: devi cioè produrre un testo.

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       Come si fa la parafrasi

Scopri la grammatica!

Leggi i seguenti testi e rispondi alla domanda.

1.
O sonno, o de la queta, umida, ombrosa
notte placido figlio; o de’ mortali
egri conforto, oblio dolce de’ mali
sì gravi ond’è la vita aspra e noiosa;
soccorri al core omai, che langue e posa
non have, e queste membra stanche e frali
solleva: a me ten vola, o sonno, e l’ali
tue brune sovra me distendi e posa.
Ov’è ’l silenzio che ’l dì fugge e ’l lume?
E i lievi sogni, che con non secure
vestigia di seguirti han per costume?
Lasso, che ’nvan te chiamo, e queste oscure
e gelide ombre invan lusingo. O piume
d’asprezza colme! O notti acerbe e dure!

(G. Della Casa, sonetto O sonno, circa 1554)

2.
O sonno, o figlio senza ansie della notte tranquilla, umida e buia; o conforto delle persone malate, dolce dimenticanza dei dolori così gravi a causa dei quali la vita è dura e fastidiosa; vieni in soccorso al cuore che ormai soffre e non ha tregua, e da’ riposo a questi arti stanchi e fragili; vola verso di me, o sonno, distendi e appoggia sopra di me le tue ali scure. Dov’è il silenzio che fugge dal giorno e dalla luce? E i sogni leggeri, che hanno l’abitudine di seguirti con aspetto incerto? Povero me, che ti chiamo inutilmente e che cerco di addolcire queste ombre buie e gelide. O piume piene di amarezza!
O notti difficili da sopportare!


3.
Fu, secondo che io già intesi, in Perugia un giovane il cui nome era Andreuccio di Pietro, cozzone di cavalli; il quale, avendo inteso che a Napoli era buon mercato di cavalli, messisi in borsa cinquecento fiorin d’oro, non essendo mai più fuori di casa stato, con altri mercatanti là se n’andò.

(G. Boccaccio, Decameron, circa 1350)

4.
A Perugia, secondo quanto sentii dire, visse un giovane chiamato Andreuccio di Pietro, venditore di cavalli, che avendo saputo che a Napoli c’era un buon mercato di cavalli, dopo essersi messo in borsa cinquecento fiorini d’oro, dal momento che non era mai stato fuori di casa, si recò là con altri mercanti.


  • Quali sono gli elementi che caratterizzano i testi 2 e 4?

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Il testo 2 è la parafrasi del primo, che è una poesia del Cinquecento. Il 4 è invece la parafrasi del terzo, che è una novella del Trecento in prosa.


Come vedi, entrambe le parafrasi sono riscritture di un testo con lo scopo di renderlo comprensibile in ogni sua parte, attualizzandolo all’italiano in prosa di oggi.


Attenzione: la parafrasi non è un riassunto, né un commento, né un approfondimento del testo originale. È una riscrittura, dunque non deve contenere nulla di più né nulla di meno di quello che viene detto nel testo originale.


Per fare la parafrasi:

  • se il testo da parafrasare è una poesia, devi riscriverlo in prosa;
  • individua le parole che ti sembrano ambigue o lontane dall’italiano di oggi e sostituiscile con dei sinonimi (come malato per egro nel brano 1 o mercanti per mercatanti nel brano 3);
  • riordina le frasi del testo secondo l’italiano di oggi (per esempio, collocando gli aggettivi e il complemento di specificazione dopo il nome a cui si riferiscono: de’ mortali egri confortoconforto delle persone malate), semplificando dove necessario la sintassi;
  • opera degli “aggiustamenti” che rendano il testo ancora più chiaro; per esempio, l’espressione non essendo mai più fuori di casa stato (testo 3) diviene nella parafrasi più comprensibile: dal momento che non era mai stato fuori di casa.

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Fissa i concetti

Per riassumere un testo devi scomporlo in sequenze individuando i temi fondamentali e rispondendo alle 5 domande W: chi, che cosa, dove, quando, perché.

Nel riassunto non devi limitarti a copiare parti di un testo, ma devi sintetizzarle e organizzarle in modo coerente e coeso.

Per comprendere un testo letterario in poesia, oppure in prosa in italiano antico, devi farne la parafrasi, sostituendo le parole ambigue e riordinando le frasi secondo l’italiano di oggi.

In pratica

                      1  Leggi il brano, dividilo in sequenze con le doppie barre oblique (//) e poi inserisci in tabella, dove lo ritieni opportuno, gli elementi sottolineati.


Era la vigilia di Natale. Alla corte di Ludovico Sforza, nel castello, tra musiche, canti e giochi di buffoni, era in corso un pranzo di gala. Proprio in occasione del cenone natalizioil famoso capo delle cucine di casa Sforza aveva preparato un dolce particolare da un’antica ricetta – e segretissima – tramandata di padre in figlio. Ma quella sera accadde qualcosa di imprevisto, destinato a sconvolgere tutto l’andamento del pranzo del duca: il favoloso dolce, ahimè, si era bruciato. Che fare? I commensali cominciavano a rumoreggiare, chiedendo a gran voce il dolce, quando il Toni, lo sguattero della cucina, si fece timidamente avanti e propose al capocuoco di servire in tavola un dolcetto che aveva confezionato lui con gli avanzi della pasta del dolce bruciato, alla quale aveva aggiunto frutta candita, uva, spezie, cedro, uova e zucchero. Il semplicissimo dolce fu portato in tavola. Incredibile! Dopo il primo istante di perplessità dei commensali, il pane del Toni ebbe un successo clamoroso. E il «pan del Toni» (o il «panettone» come poi venne chiamato) divenne così famoso da diffondersi in tutto il mondo.

(Adattato da L. Maragnani, F. Fava, Leggende e storie milanesi, 1981)


CHI?

CHE COSA?

DOVE?

QUANDO?

PERCHÉ?

   







     

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                      2  Riscrivi le informazioni che hai selezionato nell’esercizio 1 unendole per formare un riassunto coeso. Il testo non dovrà superare le 70 parole.


                      3  Leggi il brano, sottolinea le informazioni più importanti (le 5 W) e poi riassumilo nel quaderno in massimo 120 parole.


Il padre di Barbara in quei giorni era in Olanda, per una vacanza di una settimana con certi amiciQuando i genitori si erano separati, sei anni prima, Barbara aveva pensato che fosse la cosa peggiore che le poteva capitareMa non sapeva che sarebbe stato molto peggio quando uno dei due si fosse risposato. Uno, o tutti e due, perché adesso aveva una paura tremenda che questi «amici» con cui suo padre era in Olanda in realtà fossero «amiche», anzi, un’amica sola. A ogni modo la mamma era stata la prima. Non glielo avrebbe perdonato mai. L’anno scorso, in ottobre, quando aveva chiamato i due figli in camera sua e arrossendo aveva detto: «Mi sposo», a Barbara era venuto un accidente. Anche perché subito dopo la mamma aveva aggiunto: «Andremo ad abitare a Milano»Barbara a Milano non ci voleva andare, neanche morta. Aveva sempre saputo che Lorenzo, il fidanzato di mamma, viveva e lavorava in quella città, ma questo le era sembrato, allora, un vantaggio, perché così l’intruso si faceva vivo soltanto durante i fine settimana. Ma non aveva mai pensato che il fatto potesse costituire un pericolo per loro tre. Quanto a lei, a Milano c’era stata una sola volta, in gita scolastica, e ricordava le solite cose da turisti: il Duomo, Sant’Ambrogio, il Castello Sforzesco... Ma alle strade, alle case, alla gente, non ci aveva badato. E poi, il problema non era Milano. Lei non voleva lasciare AlariaNon voleva cambiare casa sua, tanto per cominciare, e tantomeno cambiare scuola.

(Adattato da B. Pitzorno, Principessa Laurentina, 1990)

                      4  Leggi il brano e poi indica tra le opzioni proposte qual è la sua parafrasi.


Ciascun apra ben gli orecchi,

di doman nessun si paschi;

oggi siamo, giovani e vecchi

lieti ognun, femmine e maschi;

ogni tristo pensier caschi:

facciam festa tuttavia.

Chi vuol esser lieto, sia

Di doman non c’è certezza.

(L. de’ Medici, Il trionfo di Bacco e Arianna, 1490)


1. Il componimento Il trionfo di Bacco e Arianna fa parte dei Canti carnascialeschi di Lorenzo de’ Medici e fu probabilmente composto in occasione del Carnevale del 1490. La canzone a ballo è composta di sette stanze, o strofe, di versi ottonari, precedute da una ripresa, o ritornello. Da un lato il testo invita a godere dei piaceri della vita, dall’altro, invece, è pervaso di malinconia per la consapevolezza dello scorrere del tempo.

2. Ciascuno apra bene le orecchie, nessuno si nutra di speranze nel futuro; oggi siamo tutti felici, giovani e vecchi, femmine e maschi; sia messo da parte ogni brutto pensiero: facciamo festa senza sosta. Chi desidera essere felice lo sia, non c’è certezza del futuro.

3. Ogni persona sia felice di quello che è adesso, perché nessuno sa che cosa succederà domani.

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                      5  Spiega nel quaderno con termini comuni nell’italiano contemporaneo le parole sottolineate nel seguente brano, aiutandoti con il vocabolario.


Càntami, o Diva, del Pelìde Achille,

l’ira funesta, che infiniti addusse

lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco

generose travolse alme d’eroi,

e di cani e d’augelli orrido pasto

lor salme abbandonò (così di Giove

l’alto consiglio s’adempia), da quando

primamente disgiunse aspra contesa

il re de’ prodi Atrìde e il divo Achille.

(Omero, Iliade, canto I, trad. di V. Monti, 1810)

                      6  Scrivi la parafrasi del brano dell’esercizio 5 usando sinonimi al posto delle parole più rare e mettendo le parole nell’ordine più comune.

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La Grammatica Treccani - volume B
La Grammatica Treccani - volume B
Lessico, semantica, testualità, comunicazione