LA PROVA DEL DIECI

LA PROVA DEL DIECI

 1  Rifletti e rispondi alle domande.

1. Una persona di Napoli che parla formalmente con il proprio capufficio userà la stessa varietà di lingua di una persona di Venezia che parla con un amico? Perché? ..................................................................................................................................................................

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2. Che cosa cambia nella lingua che usi quando comunichi con un gruppo di amici al computer o al telefonino (per esempio su Skype, Zoom, Whatsapp o simili) rispetto alla lingua che usi quando parli dal vivo con un amico o un’amica soltanto? 

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3. Secondo te, le persone con un basso livello di istruzione oggi parlano e scrivono allo stesso modo delle persone con un basso livello di istruzione di cento anni fa? 

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 2  Associa ai proverbi in dialetto della colonna di sinistra il significato letterale della colonna di destra. Quindi, con l’aiuto di Internet, individua la regione di provenienza dei proverbi. Infine, spiega qual è il significato figurato di ognuno.


1. A fin do ratto a l’è d’èse mangiòu da o gatto.
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2. Quand el tò asen l’andava a scöla, el mè
turnava indré.
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3. L’eriva chi nu bbuoi, chidda ti crisci a l’uortu.
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4. Cu pratica cu zoppu all’annu zuppia.
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5. Ancje la regine à vût bisugne da vissine.
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a. Anche la regina ha avuto
bisogno della vicina.
b. Chi frequenta lo zoppo
dopo un anno impara
a zoppicare.
c. Quando il tuo asino
andava a scuola, il mio
tornava indietro.
d. La fine del topo è di
essere mangiato dal
gatto.
e. L’erba che non vuoi,
proprio quella nasce nel
tuo orto.

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 3  Inserisci i testi correttamente nella linea temporale, basandoti soltanto sulle parole usate dall’autore. Se non ci riesci, cerca l’autore in Internet per scoprire in quale periodo è vissuto.



1.

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino / di mezzo maggio in un verde giardino.

(A. Poliziano)


2.

E quando sei su certe onde, montagne di acqua, vere montagne, non ti importa di nulla. Vuoi solo scoprire di che pasta sei fatto. Non ti importa di niente a parte essere lì sopra. E c’è un armonia perfetta, in quei secondi che sei lì in equilibrio fra il mare e il cielo, quasi fermo mentre scivoli velocissimo tra l’acqua e l’aria, e il fragore.

(G. Carofiglio)


3.

Amor è un[o] desio che ven da core / per abondanza di gran piacimento; / e li occhi in prima genera[n] l’amore / e lo core li dà nutricamento.

(J. da Lentini)


4.

Ho attraversata tutta la città. / Poi ho salita un’erta, / popolosa in principio, in là deserta, / chiusa da un muricciolo: / un cantuccio in cui solo / siedo; e mi pare che dove esso termina / termini la città.

(U. Saba)


5.

Perché una pena sia giusta non deve avere che quei soli gradi d’intensione che bastano a rimuovere gli uomini dai delitti; ora non vi è alcuno che, riflettendovi, scieglier possa la totale e perpetua perdita della propria libertà per quanto avvantaggioso possa essere un delitto.

(C. Beccaria)


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 4  Scegli tra le varianti le espressioni adatte al contesto.

1. Gentile dott. Rossi, in relazione alla conversazione intercorsa, invio i documenti come richiesto / che mi hai chiesto / da lei desiderati.

2. Ragazzi, il mese prossimo giungerà nel nostro istituto al fine di tenere una conversazione letteraria / verrà nella nostra scuola a tenere una lezione / passerà da scuola a fare due chiacchiere lo scrittore Alessandro D’Avenia.

3. Fissa il mobile alla parete con l’accessorio di sicurezza incluso per evitare che si ribalti se un bambino vi si arrampica / cada in testa a qualcuno se per esempio si arrampica o si appende / possa uscire dal suo asse di equilibrio e precipitare urtando un bambino che vi si fosse malauguratamente arrampicato.

4. Ehi, che vi va di fare sabato, andiamo al cinema o preferite il pub? / cinema o pub? / ci rechiamo a guardare un film al cinematografo o optiamo per una cena al pub?


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La Grammatica Treccani - volume B
La Grammatica Treccani - volume B
Lessico, semantica, testualità, comunicazione