11   I COMPLEMENTI

1 | CHE COS’È UN COMPLEMENTO

Scopri la grammatica!

 a  Leggi il testo e poi rispondi alla domanda.


PROCEDIMENTO PER SCRIVERE CON L’INCHIOSTRO INVISIBILE
Per prima cosa, spremete un limone e raccoglietene il succo in un bicchiere; poi intingete un pennello nel succo e scrivete qualcosa su un foglio di carta.

Con l’aiuto di un adulto, accendete una candela e poi avvicinate il foglio alla fiammella per farlo scaldare, senza metterlo troppo vicino e muovendolo di continuo.

Dopo un poco apparirà la scritta che avevate fatto, come per magia.

In realtà, non c’è nulla di magico: si tratta infatti di una reazione chimica di ossidazione che, grazie al calore e all ’ossigeno presente nell’aria, trasforma l’acido citrico del succo di limone da incolore a scuro.

(Adattato da focusjunior.it)

  • Qual è la funzione dei sintagmi evidenziati in colore? Secondo te, c’è una differenza fra i sintagmi in viola e quelli in verde?


I sintagmi evidenziati in colore viola o verde nel brano servono a completare il senso del verbo oppure arricchiscono il senso dell’intera frase o di altri sintagmi. Proprio per questa loro azione di completamento (o di arricchimento), tutti questi sintagmi si chiamano complementi.

 b  Sottolinea tutti i complementi presenti nella seconda parte del brano e prova a distinguere, insieme a un compagno, quelli che completano il senso del verbo da quelli che arricchiscono il senso di un altro sintagma o della frase.

 >> pagina 501 

Come già sai, il predicato verbale può essere accompagnato da altri sintagmi, detti argomenti, che ne completano il senso e che costituiscono, insieme con il verbo, la frase minima.

Se un verbo è transitivo, il secondo argomento sarà il complemento oggetto:

 Massimo sbuccia una mela.


Alcuni verbi intransitivi, per avere un significato completo, hanno bisogno di un altro argomento, oltre al soggetto. Questo argomento può indicare, per esempio, il luogo: Maria abita a Palermo. A Palermo è un complemento di luogo.


Alcuni verbi, detti trivalenti, per avere un significato di senso compiuto, hanno bisogno di altri due argomenti, oltre al soggetto. Per esempio il verbo regalare richiede il complemento oggetto (la cosa che si regala) e il complemento di termine (la persona a cui si regala la cosa): Marina ha regalato un orologio a Giorgio. Ecco lo schema di questa frase:



I complementi che non sono introdotti da alcuna preposizione (come il complemento oggetto) si chiamano complementi diretti, mentre quelli che sono introdotti da una preposizione (come il complemento di termine) si chiamano complementi indiretti.

Esistono infine complementi che sono costituiti da avverbi, o da locuzioni avverbiali, e che si chiamano complementi avverbiali:

 Studia attentamente.


Non tutti i complementi hanno la funzione di argomento, cioè non tutti sono indispensabili per completare il significato del verbo, quindi per costituire la frase minima. Alcuni complementi, infatti, appartengono alla sfera dei circostanti [ p. 442]. Essi servono, pertanto, ad arricchire il senso di altri sintagmi ma non fanno parte della frase minima:



Entrambi questi complementi, benché non facciano parte della frase minima (che nel primo caso è La bicicletta è rotta, nel secondo caso è Marcello corre), servono tuttavia ad arricchire il senso o di un argomento (la bicicletta, nel primo caso), o del verbo (corre, nel secondo caso):



Altri complementi, infine, appartengono alla sfera delle espansioni [ p. 443]:

 Ho telefonato a Giovanni, ieri sera, per la partita.


Ieri sera è un complemento di tempo, mentre per la partita è un complemento di fine. Nessuno dei due fa parte della frase minima, né serve ad arricchire un argomento o il verbo, bensì servono entrambi ad arricchire il senso della frase nel suo complesso. Come suggeriscono i loro nomi, questi complementi servono a indicare il tempo in cui avviene la frase e la finalità, cioè lo scopo, di ciò che viene detto nella frase.


Data la natura a scatole cinesi dei sintagmi, e quindi anche dei complementi, da ciascun complemento può dipendere un altro complemento, e dunque, per esempio, dall’espansione per la partita può dipendere un complemento di specificazione (di calcio), che funziona da circostante di quell’espansione.

 Ho telefonato a Giovanni, ieri sera, per la partita di calcio.



A questo punto hai tutti gli elementi necessari per definire un complemento: il complemento è un sintagma che completa il senso del verbo (raramente di un altro argomento) e fa parte della frase minima (se funziona come argomento), oppure arricchisce il senso di un verbo o di un altro argomento, senza far parte della frase minima (se funziona come circostante), oppure arricchisce il senso dell’intera frase (se funziona come espansione).


Un complemento può essere costituito da un sintagma nominale (Mangio un panino), da un sintagma aggettivale (Mauro sembra stanco), da un sintagma preposizionale (Leggo il libro di Mirko), o da un sintagma avverbiale (Corro velocemente). Un complemento può essere costituito anche da un pronome: Passami questo (complemento oggetto); Ti ho visto (complemento oggetto); Le ho parlato (complemento di termine).


Ciascun complemento può essere arricchito, come già sai, da uno o più attributi o apposizioni, che hanno lo stesso valore sintattico del complemento da cui dipendono: Ha cucinato una crostata buonissima (attributo del complemento oggetto); Piace a Fausto, mio cugino (apposizione composta del complemento di termine).


Un complemento può completare (come argomento) o arricchire (come circostante) il senso del soggetto (La madre di Luigi è americana), del verbo (Abito a Roma), di un attributo (Cerco un libro adatto ai bambini), di un’apposizione (Giulia, la cugina di

Mario, è venuta con noi), oppure di un altro complemento (Scrivo su un foglio di carta).


Nel prossimo capitolo tratteremo tutti i complementi solo argomentali; nei capitoli dal 3 al 7 tratteremo i complementi che possono comportarsi talora come argomenti, altre volte come circostanti, altre volte ancora come espansioni.

 >> pagina 503 

Fissa i concetti

Il complemento è un sintagma che completa o arricchisce il senso della frase o di una sua parte.

Può svolgere la funzione sintattica di argomento, di circostante o di espansione.

I complementi diretti non sono introdotti da alcuna preposizione; i complementi indiretti sono introdotti da una preposizione.

I complementi avverbiali sono costituiti da un avverbio (o da una locuzione avverbiale).

In pratica

                      1  Indica il tipo di funzione che svolgono le parole in corsivo.


Frase

Complemento

diretto

Complemento

indiretto

Complemento avverbiale

1. Ho incontrato Marta al supermercato.

     

2. Hai detto a Luca di portare gli snack?

     

3. Non mi piace stirare le camicie di mia sorella.

     

4. Ho lucidato le mie vecchie scarpe di pelle.

     

5. Michele ha insistito caparbiamente!

     

6. Non siamo usciti con Giada.

     

7. Angelo ascoltava con attenzione.

     

8. Valeria ha chiesto gentilmente l’ora.

     

9. Anna studia costantemente tutti i giorni.

     

10. Ho convinto Aldo a venire con me in Perù.

     

 >> pagina 504 

                      2  Aggiungi tutti i complementi che servono per completare il significato del verbo, scegliendoli a tuo piacimento. Attenzione, in un caso non devi aggiungere nulla.

1. Ieri sono andato ...............................................................

2. Carolina ha ottenuto ...............................................................

3. Vincenzo e io abbiamo stampato ...............................................................

4. Loro incontrarono ...............................................................

5. Ho trasportato ...............................................................

6. Nicole sta indicando ...............................................................

7. Il telefono è caduto ...............................................................


                      3  Sottolinea tutti i complementi nelle frasi seguenti.

1. Antonio ha letto diligentemente tutti i libri per le vacanze estive.

2. Ho chiesto a Guido il numero di telefono della sua amica di Oslo, una ragazza davvero simpatica.

3. Fanni, una mia cugina ungherese, ha voluto cucinare un piatto tipico della sua terra, un pane dolce buono e perfetto per le festività natalizie.

4. Mi sono visto con Umberto e Ines alle cinque in quel bar di via Po.

5. Ieri sera, verso le nove, ho visto al cinema un film sugli alieni.

6. Tiziano Vecellio ha dipinto la Pietà di Venezia verso la fine del Cinquecento.

7. Ho vissuto una vita felice, senza troppi dolori né grossi problemi.


                      4  Distingui, nelle frasi dell’esercizio 3, solo i complementi indispensabili per il verbo. Considera attributi e apposizioni un tutt’uno con il nome a cui si riferiscono.

                      5  Modifica nel quaderno ogni frase, aggiungendo uno o più complementi coerenti con l’immagine abbinata.

1. La nonna ha aperto la porta.
2. Clodia ha fatto un viaggio.

3. Farò una sorpresa alla mia cuginetta.

4. Anna è andata al cinema.

5. Mi piace modellare la creta.

6. Fabrizio ha cucinato una torta.

 >> pagina 505 

                      6  Inserisci i complementi elencati al posto giusto.

a piacere ai nutrizionisti da secoli dei nostri avi dei piatti della cucina grazie ai soldati in acqua in pane miele, formaggio e uova un uso sapiente


A leggerle oggi, le ricette ...................... più diffusi tra gli antichi Romani potrebbero suscitare più di una perplessità per i nostri palati raffinati ...................... di storia. Ma è anche vero che il cibo ...................... rivela anche ...................... (e sostenibile) degli ingredienti, che tutto sommato non farebbe storcere il naso ...................... .

È risaputo che i cereali fossero l’alimento base della dieta romana. E il cibo più facile da produrre dalla farina di grano (oppure miglio o farro) era il puls, una specie di porridge salato o di polenta, preparato lasciando bollire il grano ...................... finché l’acqua non veniva assorbita. A quel punto si aggiungevano sale e altri ingredienti ...................... . Il puls più pregiato, quello punico, conteneva anche ...................... . Il puls si diffuse nella società romana ...................... : nell’esercito romano il cibo veniva preparato nel contubernio, la tenda in cui vivevano, mangiavano e dormivano i soldati (a gruppi di 8/10). Un paio di questi ultimi si occupava ...................... , e non avendo a disposizione molto tempo e nemmeno un forno per trasformare la farina ...................... , ne faceva una saporita poltiglia (parola che deve proprio a puls la sua etimologia).

(Adattato da focus.it)


                      7  Scomponi nel quaderno le frasi individuando gli elementi che fanno parte della frase minima, poi raggruppa i complementi con la funzione di circostante, indicando anche a quali sintagmi sono collegati, e quelli con la funzione di espansione. Segui l’esempio. Attenzione: in alcuni casi devi apportare qualche modifica per poter isolare la frase minima. 

Valentina ha acquistato l’auto rossa di suo cugino a un prezzo a suo parere ragionevole.

Frase minima: Valentina ha acquistato l’auto.

Circostanti: rossa (l’auto) del cugino (l’auto); suo (di Valentina); ragionevole (a un prezzo); a suo parere (ragionevole).

Espansioni: a un prezzo.

1. Isabella ha comprato la frutta e la verdura per il minestrone di domani.

2. Caterina ha appeso nel suo grande salotto il quadro dai colori pastello.

3. Ho pensato a te tutto il giorno senza sosta.

4. Oggi ho travasato i fiori di geranio dal vaso di color azzurro al vaso di color verde acqua.

5. Il concetto di bellezza è, senza alcun dubbio, cambiato nel tempo.

6. Io non riuscirò mai a credere alle tue parole nonostante l’opinione degli altri.

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia