IL LETTORE COMPETENTE

IL LETTORE COMPETENTE – VERSO LE PROVE INVALSI

IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON

Era di primo mattino, e il sole appena sorto luccicava tremolando sulle scaglie

del mare appena increspato. A un miglio dalla costa un peschereccio

arrancava verso il largo. E fu data la voce allo Stormo. E in meno che non si

dica tutto lo Stormo Buonappetito si adunò, si diedero a giostrare1 ed

5      accanirsi per beccare qualcosa da mangiare. Cominciava così una nuova dura

giornata.

Ma lontano di là solo soletto, lontano dalla costa e dalla barca, un gabbiano

si stava allenando per suo conto: era il gabbiano Jonathan Livingston. Si

trovava a una trentina di metri d’altezza: distese le zampette palmate, aderse2

10    il becco, si tese in uno sforzo doloroso per imprimere alle ali una torsione tale

da consentirgli di volare lento. E infatti rallentò tanto che il vento divenne un

fruscìo lieve intorno a lui, tanto che il mare ristava3 immoto sotto le sue ali.

Strinse gli occhi, si concentrò intensamente, trattenne il fiato, compì ancora

uno sforzo per accrescere solo d’un paio... di centimetri… quella... penosa

15    torsione e d’un tratto gli si arruffano le penne, entra in stallo e precipita giù.

I gabbiani, lo sapete anche voi, non vacillano, non stallano mai. Stallare,

scomporsi in volo, per loro è una vergogna, è un disonore.

Ma il gabbiano Jonathan Livingston – che faccia tosta, eccolo là che ci

riprova ancora, tende e torce le ali per aumentarne la superficie, vibra tutto

20    nello sforzo e patapunf stalla di nuovo – no, non era un uccello come tanti.

La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del

volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il

cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta,

conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il

25    cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston

piaceva librarsi nel cielo.

Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare

amici, fra gli altri uccelli. E anche i suoi genitori erano afflitti4 a vederlo così:

che passava giornate intere tutto solo, dietro i suoi esperimenti, quei suoi voli

30    planati a bassa quota, provando e riprovando.

(R. Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston, 1977)

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DENTRO LE PAROLE

 1  Come può essere definito il brano?

  • un racconto
  • un manuale di volo
  • un articolo giornalistico
  • un trattato di biologia

 2  Nei righi 13-15 i tempi verbali passano dal passato al presente. Spiega perché lo scrittore fa questa scelta.


 3  Che tipo di gerundio è tremolando nella prima frase del brano? Può avere più di una funzione? Riscrivi la frase parafrasandolo secondo la funzione o le funzioni che gli hai assegnato.


 4  Individua nel brano tutti i participi passati e dividili in base alla funzione.


 5  Nel brano seguente, che riporta i pensieri di Jonathan, individua il verbo al congiuntivo e quello al condizionale e spiega la funzione di entrambi.


Tutto questo non ha senso, si disse: e lasciò cadere, apposta, un’acciuga duramente conquistata, se la pappasse quel vecchio gabbiano affamato che lo seguiva. Qui perdo tempo, quando potrei impiegarlo invece a esercitarmi! Ci sono tante cose da imparare!

PAROLE NUOVE

 6  Fa’ l’analisi grammaticale del verbo aderse. Questo verbo, molto raro, è formato dal prefisso ad- più un altro verbo: quale?
Aiutandoti con il vocabolario online Treccani, scopri alcune delle opere letterarie del passato in cui è stato usato, poi trascrivine il titolo, il nome dell’autore e l’epoca di composizione.

 7  Spiega il significato dell’espressione in meno che non si dica (spesso usata nella forma in men che non si dica). Che tipo di congiuntivo è dica in questa espressione?

LE TUE PAROLE

 8  Mettiti nei panni di Jonathan e racconta gli eventi del brano dal tuo punto di vista. Spiega anche le ragioni del tuo comportamento.

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia