2   IL NOME

1 | CHE COS’È UN NOME

Scopri la grammatica!

 a  Leggi i seguenti versi, tratti dall’Odissea (un antico poema greco).
Poi rispondi, a voce, alla domanda.


Ma quando il vino raggiunse la pancia del Ciclope,

allora gli parlai con dolci parole:

«Ciclope, mi chiedi il nome famoso, ed io

ti dirò: tu dammi, come hai promesso, il dono ospitale.

Nessuno è il mio nome. Nessuno mi chiamano

mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni».

(Adattato da Omero, Odissea, trad. di A. Privitera, 1991)


 Conosci la storia di Ulisse e Polifemo? Perché Ulisse dice di chiamarsi Nessuno? Se non lo ricordi, prova a fare delle ipotesi insieme ai tuoi compagni.

Ulisse dice al Ciclope che il suo nome è Nessuno. Oltre a Nessuno nei versi che hai letto compaiono anche altri nomi (vinopanciaCiclopemadrecompagni ecc.). I nomi, detti anche sostantivi, sono una parte fondamentale della lingua perché con essi possiamo riferirci a tutto ciò che esiste nella realtà o nella nostra immaginazione.

 b  TI SFIDO Insieme a un compagno sottolinea nei versi dell’Odissea tutti i nomi e classificali nella tabella secondo il genere (maschile o femminile) e il numero (singolare o plurale).


NOMI MASCHILI
NOMI FEMMINILI
SINGOLARI
PLURALI
SINGOLARI
PLURALI








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Come hai visto nei versi dell’Odissea, i nomi servono a identificare le persone, gli animali e le cose.

Tra le cose vanno compresi anche luoghi (città, regione, lago...), istituzioni (società, Stato, segreteria...), azioni o processi (costruzione, corsa, crescita...), concetti (pace, giustizia, altezza...), emozioni, sentimenti, modi di essere (gioia, amore, attesa, studio...) e gli elementi del regno vegetale (pino, margherita, erba, pomodoro...), sebbene questi ultimi siano esseri viventi.

Il nome è una parte variabile del discorso e concorda, in base al genere e al numero, con le altre parole che a esso si riferiscono: articoli, aggettivi, pronomi e verbi.

       Parole sostantivate

Sai già che l’infinito e i participi del verbo possono essere usati come nomi (possono, cioè, essere sostantivati):

▶ L’abbaiare del cane mi ha tenuto sveglio tutta la notte. 
▶ Il comandante della nave è mio zio.

In realtà, non solo l’infinito e i participi, ma tutte le voci verbali possono essere sostantivate: il crescendo, il pagherò, il passi.


Anche gli aggettivi e molti avverbi possono essere usati come nomi, se sono preceduti da un articolo:

▶ Il rosso è il colore della passione. (aggettivo) 
▶ Il meno che puoi fare è aiutarla. (avverbio)

Gli avverbi bene e male, inoltre, quando sono preceduti dall’articolo (il bene, il male), sono considerati nomi a tutti gli effetti.


Meno comunemente, troviamo sostantivati anche alcuni pronomi:

▶ L’importante non è il cosa, ma il come.


Anche le altre parole, come le congiunzioni e le interiezioni, possono diventare nomi:

▶ Non ci sono risposte per i tuoi perché. (congiunzione) 
▶ Tanti evviva alla lirica e a tutti i suoi protagonisti! (interiezione)

Fissa i concetti

Il nome è una parte variabile del discorso che serve a identificare le persone, gli animali e le cose.

Il nome concorda in genere e numero con gli articoli, gli aggettivi, i pronomi e i verbi che a esso si riferiscono.

Tutte le parti del discorso possono essere sostantivate, cioè diventare nomi, precedute o no dall’articolo.

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In pratica

                      1  Sottolinea tutti i nomi presenti nel brano.


I segni del viaggiatore incallito

Essere un viaggiatore non è solo prendere un aereo e partire, è ben oltre il viaggiare. È un modo di vedere e percepire l’ambiente circostante. Ecco i segni che vi faranno capire di essere un viaggiatore incallito.

1. I viaggi? La cosa più semplice del mondo. Bastano un paio di pantaloni e un biglietto per andare alla scoperta del mondo, senza nessun confine.

2. Infanzia curiosa. Siete cresciuti guardando atlanti e globi puntando il dito sulla mappa verso le destinazioni da raggiungere una volta “diventati grandi”.

3. Avete difficoltà a fare progetti a lungo termine. Non vi piace programmare dove sarete tra 5 o 10 anni, vi mette ansia.

(Adattato da zingarate.com)


                      2  Inserisci nel brano i nomi mancanti, scegliendoli dal seguente elenco.

serie Luigi Bertelli bambini monellerie autore libri bellezza Giornalino illustrazioni Domenica


Tra il 1907 e il 1908 Gian Burrasca irrompe con le sue ................... sul « ................... della ...................», il giornale per ................... rimasto famoso per la ................... delle ................... . La ................... delle puntate fu poi raccolta dall’ ................... , ..................., che firmò con il nome di Vamba uno dei più divertenti ................... per ragazzi: Il giornalino di Gian Burrasca.

(Adattato da treccani.it)


                      3  Inserisci nel brano i nomi, scegliendoli dal seguente elenco e concordandoli con gli articoli e gli aggettivi che li accompagnano o con i verbi di cui sono il soggetto.

noia gioco periodo orologio soprannome dente persona famiglia signore camino


Tutta colpa della ...................

Se è vero che i ................... hanno senso, perché definiscono meglio l’identità di una ................... , non si può certo dire che Gian Burrasca non sia azzeccato per Giannino Stoppani, ultimo nato in una tranquilla e benestante ................... fiorentina, durante l’altrettanto tranquillo ................... storico dell’Italia al tempo di Giolitti.

Con lui in giro, invece, non c’è mai da stare in pace: è capace di far esplodere i ................... , di nascondere anguille in un pianoforte, di pescare i ................... dalla bocca di ................... decrepiti e appisolati, di distruggere a martellate gli ................... d’oro per fare ................... di prestigio.

(Adattato da treccani.it)

La Grammatica Treccani - volume A
La Grammatica Treccani - volume A
Morfologia, sintassi, lessico, fonologia, ortografia