Dai fatti alla Storia - volume 3

Orientamenti globali del XXI secolo | CAPITOLO 21 UN QUADRO INCERTO Approfittando dell assenza del traffico marittimo a causa del lockdown, una coppia di delfini nuota indisturbata nel Bosforo a Istanbul, aprile 2020. deciso di ricorrere a una modalità lavorativa che, per quanto già sperimentata in precedenza, ha assunto dimensioni inusuali, e si è realizzata nella forma dello smart working e del costante utilizzo di strumenti digitali da casa. Se, da un lato, l ambiente ha ricevuto effetti benefici dalla conseguente riduzione di emissioni inquinanti, dall altro, gli effetti sull economia sono stati e restano tuttora molto pesanti, a causa della chiusura forzata di molte attività. Chi era in condizioni sociali difficili ha visto ridurre ulteriormente la propria capacità economica, altri hanno perso il lavoro; qualcuno è stato costretto a dover chiedere aiuti alle mense allestite ovunque da organismi di volontariato religioso e laico per dare un pasto a vecchi e nuovi poveri. Dagli imprenditori ai commercianti si è interrotta la catena produzione-distribuzione-consumo. Istituzioni sovranazionali o nazionali si sono adoperate a prefigurare una serie di interventi consistenti per assicurare la ripresa dell economia. Gli Stati, soprattutto in Occidente, hanno stanziato ingenti importi a sostegno delle attività produttive e a salvaguardia dei livelli occupazionali. Il calo di fatturato e la disoccupazione sono state le conseguenze più evidenti e immediate dei provvedimenti legati al contrasto della pandemia. Imprenditori e dipendenti di alcuni settori hanno risentito più di altri di tali effetti: in particolare il turismo (attività alberghiere e della ristorazione), i servizi alla persona, le attività culturali (da quelle cinematografiche e teatrali, alle rassegne musicali e ai convegni) ma anche, come già detto, il comparto dei trasporti. Avvenimenti come questi hanno il potere di modificare il corso della storia. Di fronte a questo terremoto, generato da un elemento biologico, il primato che l umanità pensava di esercitare sulla natura è stato ridimensionato: il virus ha manifestato la vulnerabilità degli uomini, nonostante la potenza dell apparato tecnico-scientifico a disposizione. Nell immaginare il loro futuro gli esseri umani appaiono più deboli e attaccabili e sembra auspicabile una sostanziale riconsiderazione dei criteri dell attuale ordine globale. La globalizzazione, così come si è storicamente prodotta (apprezzata dal mondo dell economia e della finanza, e sostenuta dal mito della velocità e della mobilità), è messa in discussione di fronte all irrompere della pandemia. Secondo alcune interpretazioni, infatti, sulla nascita e diffusione della pandemia non è stato ininfluente il modello di sviluppo che le società odierne hanno adottato (in sostanza il modello industriale-consumistico) e da più parti si è avvertita, nell emergenza, un occasione e un opportunità per avviare una revisione di questo modello. Il virus ha dimostrato di poter viaggiare con la stessa velocità (mai vista in precedenza) con cui si muovono gli affari, gli scambi commerciali, le persone, le transazioni. Come è già accaduto in altre epoche in coincidenza con situazioni particolarmente critiche, la storia sembra essere giunta a un importante bivio, per l ampiezza di implicazioni che la pandemia ha fatto emergere. Una lettura solo sanitaria di quanto è avvenuto sarebbe miope. Messaggio d incoraggiamento sulle insegne di un teatro di Washington: «Ce la faremo . 615

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi