Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE Non-belligeranza Posizione intermedia fra la neutralità e lo stato di guerra, utilizzata per la prima volta nella storia dall Italia nel 1939, quando, nonostante l ingresso in guerra della Germania (sua alleata), non entrò attivamente nel conflitto. QUANDO 10 giugno 1940 Ingresso in guerra dell Italia tedesco un lungo elenco di richieste (materiali e attrezzature necessarie alla preparazione bellica che la Germania avrebbe dovuto fornire), da cui appariva con tutta evidenza la carenza strutturale dell economia italiana, soprattutto per la mancanza di materie prime. Mussolini fu costretto a comunicare a Hitler l impossibilità di tenere fede al patto d acciaio, che vincolava i due paesi a un reciproco sostegno in caso di guerra. La dichiarazione italiana di non-belligeranza fu la necessaria conseguenza di questo stato di cose; ma quando l attacco tedesco alla Francia mostrò l incapacità di quest ultima di contenere l avanzata nazista, Mussolini cambiò idea e decise per l entrata in guerra, indotto dalla possibilità di una facile vittoria, ma anche dal senso di rivalsa e di competizione con l alleato tedesco: non poteva accettare che Hitler, da solo, decidesse le sorti dell Europa. Convinto che le trattative di pace fossero prossime, il 10 giugno 1940, Mussolini annunciò l entrata in guerra dell Italia. Il 21 giugno le prime truppe italiane tentarono un offensiva sulle Alpi ma incontrarono non poche difficoltà pur essendo l esercito francese ormai in rotta. Il giorno dopo, la Francia chiese l armistizio alla Germania e il 24, nonostante la prova di inefficienza e la povertà di mezzi dimostrata dall esercito italiano, ne firmò un altro con l Italia, che ottenne una strettissima fascia di terra al confine. LA GUERRA PARALLELA Il velleitarismo del Duce si fece più evidente qualche mese dopo. Mussolini era ormai intenzionato a condurre una sua strategia personale, autonoma da quella nazista, per trovare un ruolo da protagonista nel contesto internazionale: era la cosiddetta guerra parallela . Quando lanciò l attacco in Africa settentrionale per guadagnarsi una posizione egemonica nel Mediterraneo, ottenne qualche successo 1940-41: le operazioni in Africa e nei Balcani a danno degli inglesi che avevano una valida presenza nell area, ma non aveva fatto i conti con l inPotenze dell Asse sufficienza dei propri mezzi militari, elemento che Stati satellite e alleati dell Asse rendeva irragionevole ogni ambizione. L attacco fra Stati occupati dalle potenze agosto e settembre 1940 contro Somalia britannica dell Asse Stati neutrali ed Egitto si risolse con il contrattacco aereo degli Linee di attacco degli Alleati inglesi, che non solo difesero i loro possessi, ma Linee di attacco dell Asse sottrassero anche la Cirenaica (parte orientale della Libia) all Italia. Nel marzo 1941 fu costretto a intervenire Hitler, che inviò le truppe dell Afrikakorps guidate dal generale Erwin Rommel, per riprendeMar re in mano la situazione, sconfiggere i britannici e Egeo recuperare la Cirenaica. Da quel momento l azione militare italiana fu costantemente assoggettata alle operazioni tedesche. Mar Mediterraneo 322 = J%% D].r D . = D. = V Y .c = L ETIOPIA Nella strategia della guerra parallela si inserirono anche altre operazioni militari volute da Mussolini, come l attacco alla Grecia nell ottobre del 1940. Il Duce si proponeva di riequilibrare il dominio che la Germania andava assumendo nella zona balcanica, dove Hitler aveva già ottenuto un certo successo penetrando in Romania, paese ricco di giacimenti petroliferi.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi