4 L’INTERVENTO DELL’ITALIA E LA “GUERRA PARALLELA”

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale e la Shoah | CAPITOLO 11 QUANDO 22 giugno 1940 Resa francese Collaborazionista Così definiti le persone o i governi che hanno coadiuvato i regimi nazifascisti, partecipando a crimini più o meno gravi. LA RESA FRANCESE Il 22 giugno, la Francia capitolò davanti a Hitler. La firma dell armistizio avvenne nei pressi di Compiègne (a 90 km a nord-est di Parigi), nello stesso vagone ferroviario in cui la Germania aveva dovuto firmare l umiliante resa nel novembre del 1918 a conclusione della Prima guerra mondiale. La Francia fu divisa in due parti: la prima, a nord, con capitale Parigi, sotto il diretto controllo militare tedesco; la seconda, a sud, affidata a un governo collaborazionista diretto dal maresciallo Philippe Pétain, con Vichy capitale. Si concluse così l esperienza della Terza Repubblica, ma non mancarono gli oppositori al nuovo assetto; questi si organizzarono intorno alla figura del generale Charles De Gaulle (1890-1970) che, fuggito a Londra, incitò alla resistenza contro gli invasori, chiamando a raccolta gli antifascisti di tutta Europa. L Europa nel giugno 1940 Oceano Atlantico Mare del Nord Mar Baltico RICAPITOLANDO 1 Quali motivazioni spinsero il Terzo Reich ad attaccare la Polonia? 2 Per quale motivo si parla di spartizione della Polonia? 3 Quale strategia militare consentì alla Germania di conquistare Polonia, Danimarca, Norvegia e Francia? 4 Come fu organizzata la Francia in seguito alla conquista tedesca? Mar Nero Mar Mediterraneo Potenze dell Asse Stati satellite e alleati dell Asse Stati occupati dalle potenze dell Asse Stato cobelligerante con l Asse 4 Alleati Stati neutrali Linea Maginot Linee di attacco dell Asse L INTERVENTO DELL ITALIA E LA GUERRA PARALLELA L IMPREPARAZIONE MILITARE Alla vigilia della guerra, il governo fascista in Italia era consapevole di non essere in grado di affrontare lo sforzo bellico né sotto il profilo strettamente militare, né dal punto di vista dell impegno industriale. Lo Stato Maggiore dell esercito era rimasto legato ai sistemi e ai ritmi della Prima guerra mondiale, senza riuscire ad adeguarsi alle nuove armi e alle aggiornate tecniche militari che avevano completamente cambiato l approccio alla guerra. Mussolini per tanti anni aveva esaltato lo spirito guerriero del popolo italiano, aveva incitato a educare i giovani alla lotta e al gesto eroico; ma al momento della prova, doveva prendere atto che un intervento in guerra dell Italia non sarebbe stato possibile prima del 1943. Presentò egli stesso all alleato 321

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi