LA FONTE - Il discorso di Mussolini alla Camera dei

SEZIONE A | L ESORDIO DEL NOVECENTO: GUERRE E RIVOLUZIONI LA FONTE Il discorso di Mussolini alla Camera dei Deputati - 3 gennaio 1925 Con questo discorso Mussolini si assunse la responsabilità del delitto Matteotti di fronte alla diffusa indignazione del paese e alla secessione dei deputati delle opposizioni. Il discorso rappresenta una svolta radicale e decisiva sia per il fascismo sia per la storia italiana, in particolare per la definitiva fine dello Stato liberale. Da questa proclamata e quasi rivendicata assunzione di responsabilità politica e morale della violenza fascista si è soliti far iniziare la dittatura di Mussolini, il quale, da quel momento, comprenderà la reale incapacità sia dei partiti di opposizione sia delle istituzioni nel creare ostacoli alla costruzione del suo regime. Signori! Il discorso che sto per pronunziare dinanzi a voi forse non potrà essere, a rigor di termini, classificato come un discorso parlamentare. Può darsi che alla fine qualcuno di voi trovi che questo discorso si riallaccia, sia pure attraverso il varco del tempo trascorso, a quello che io pronunciai in questa stessa Aula il 16 novembre. [ ] Sono io, o signori, che levo in quest Aula l accusa contro me stesso. Si è detto che io avrei fondato una C eka1. Dove? Quando? In qual modo? Nessuno potrebbe dirlo! C è stata una C eka in Russia [ ]. Ma la C eka italiana non è mai esistita. Nessuno mi ha negato fino ad oggi queste tre qualità: una discreta intelligenza, molto coraggio e un sovrano disprezzo del vile denaro. Se io avessi fondato una C eka, l avrei fondata seguendo i criteri che ho sempre posto a presidio di quella violenza che non può essere espulsa dalla storia. [ ] A tutto questo, come si risponde? Si risponde con una accentuazione della campagna. Si dice: il fascismo è un orda di barbari accampati nella nazione; è un movimento di banditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia. [ ] Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima 1 C eka: è la polizia politica voluta dal governo bolscevico nel 1917. 178 Mussolini, sin dal principio, vuole avvertire i parlamentari (e indirettamente gli oppositori) che ciò che sta per pronunciare non seguirà le regole della formalità istituzionale, come si converrebbe a un capo del governo che parli di fronte alla Camera dei deputati. Rinnegando l accusa di aver formato un organizzazione poliziesca di tipo repressivo (come quella istituita in Russia dopo la rivoluzione bolscevica), Mussolini contrasta l affermazione che il fascismo sia un orda di barbari e nega l esistenza di una questione morale in Italia. Si prepara così all introduzione, solenne, con cui rivendica la sua responsabilità nell aver dato vita a un movimento che ha operato in quegli anni (tra il 1919 e il 1925) in un clima storico, politico e morale da lui creato. Tale clima ha avuto il momento culminante nell assassinio di Giacomo Matteotti avvenuto in seguito alla denuncia dei brogli elettorali. Mussolini non ha difficoltà ad affermare che l intera vicenda politica degli ultimi anni, costellata di violenze e omicidi ( olio di ricino e manganello ), sia un tratto tipico e identificativo del movimento fascista.

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi