Dai fatti alla Storia - volume 2

EDUCAZIONE CIVICA to e i bretoni dovessero essere ere e sentirsi in primo luogo francecesi. La storica francese AnneneMarie Thiesse, che ha studiato iato a fondo il tema delle identità nazionali, infatti evidenzia che: Le nazioni moderne si sono costruite in modo diverso da come raccontano le storie ufficiali. Le loro origini non n si perdono nella notte dei tempi, empi, nelle età oscure ed eroiche descritte e tt da dai capitoli iniziali delle storie nazionali. [...] La vera nascita di una nazione è il momento in cui un pugno di individui dichiara che essa esiste e cerca di dimostrarlo. [...] la nazione nasce da un postulato o da un invenzione, ma essa vive solo per l adesione collettiva a questa finzione. (La creazione delle identità nazionali in Europa, 1999) Le identità nazionali sono quindi il frutto di un processo di creazione, che seleziona un nucleo di caratteristiche comuni alla maggior parte delle persone in un certo territorio, ed eleva tali elementi a tratti fondamentali per l identità di tutti, costruendo su di essi il carattere della nazione. Talora questa scelta è automatica, facilitata da condizioni storiche preesistenti al XIX secolo, per esempio nel caso francese la precoce estensione di una sola sovranità (e della sua lingua) a tutto il territorio durante l Ancien Régime ha contribuito a creare le condizioni per una maggiore omogeneità dei francesi, che hanno cominciato poi a considerare se stessi come una nazione negli anni successivi al 1789. In altri casi, come in quello italiano, la creazione di un identità nazionale è stata realizzata a posteriori, come conseguenza di uno Stato unitario politicamente già formato. Un allegoria dell Italia unita: una giovane donna r raffigurata come una farfalla con le ali che hanno i colori della bandiera italiana. «L Italia è fatta; ora colo bisogna fare gli italiani è una frase attribuita a b Massimo M s d Azeglio (1798-1866), importante uomo politico oli piemontese. Ciò che intendeva dire era che, se llo Stato italiano dopo la fine della Terza guerra d indipendenza aveva ormai quasi del tutto preso d forma, la nazione italiana restava ancora in buona parte da formare. . .. . . nazionalizzazione delle masse . Gli elementi con cui fu portato avanti questo obiettivo furono molteplici: ll insegnamento della storia nazionale nella scuola pubblica, teso a favorire l uniformazione linguistica e a veicolare nei bambini una memoria collettiva; la scelta di una bandiera nazionale; l adozione di un inno nazionale; l inserimento di elementi nel tessuto urbano, come l intestazione di vie, oppure monumenti dedicati a uomini o eventi rilevanti per la storia nazionale; l introduzione di festività e cerimonie pubbliche laiche, legate a ricorrenze o eventi dallo ec¬ c a e a ¬ a e. Alcune opere letterarie hanno contribuito notevolmente al processo di trasmissione delle virtù patrie e civili alle masse. In Italia, una delle più notevoli è senza dubbio il libro Cuore di Edmondo De Amicis, pubblicato nel 1866 e dedicato nelle intenzioni dell autore ai ragazzi delle scuole elementari. Approfondisci gtvp.it/21storia02-17 LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE MASSE Processi di creazione di una identità nazionale si sono sviluppati ampiamente nel corso dell Ottocento, spesso in concomitanza di unificazioni o indipendenza nazionali. Dalla metà del XIX secolo alla Prima guerra mondiale (1914-18), con l allargamento del suffragio e il progressivo ingresso delle masse sulla scena pubblica, queste dovettero esser rese partecipi dell immaginario nazionale e dei suoi valori, quasi la nazione fosse una sorta di religione laica da insegnare loro: è il processo che lo storico George Mosse ha chiamato Anche lo sport è stato e continua a essere un elemento di coesione identitaria, in particolare il tifo per le squadre nazionali di calcio, lo sport più diffuso in Europa. La nazionale di calcio francese, pur essendo formata da cittadini di famiglia originaria in altri paesi e regioni, è percepita come la propria squadra da tutti i francesi. 537

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Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento