Dai fatti alla Storia - volume 2

La Seconda rivoluzione industriale e la società di massa | CAPITOLO 19 Un aula scolastica in una fotografia di fine Ottocento in Germania. Le speranze rivolte alla scuola nel corso del XIX secolo sono molte: non soltanto formare classi dirigenti e funzionari dello Stato, ma soprattutto rimuovere l analfabetismo che affligge gran parte delle popolazioni in tutta Europa. Alcune testate di giornali pubblicate alla fine dell Ottocento negli Stati Uniti. pati che l istruzione avrebbe potuto rendere ancor più pericolose le classi subalterne. Fortunatamente prevalsero le opinioni positive di chi vedeva nella scuola un canale di promozione sociale e uno strumento di educazione del popolo e, soprattutto, di nazionalizzazione delle masse: una maniera per diffondere tra le generazioni più giovani immagini e valori patriottici (> C18.3). Si trattò di un processo che procedette a diverse velocità da paese a paese, più rapido in Francia e Germania, più lento nell Europa orientale e mediterranea, mentre in Gran Bretagna la Chiesa anglicana e le istituzioni private conservarono quote importanti nel settore dell istruzione. Ovunque, ad ogni modo, il tasso di analfabetismo, in alcuni paesi inizialmente molto elevato, si ridusse notevolmente. La società di massa si espresse inoltre nella moltiplicazione di giornali, quotidiani e periodici, e soprattutto nel numero dei loro lettori. Prima negli Stati Uniti e poi in Europa nacquero i quotidiani popolari, come l inglese «Daily Mail , che all inizio del Novecento superava il milione di copie vendute. Ciò significò un ampliamento senza pari dell opinione pubblica, ovvero di quella fetta di popolazione consapevole e informata di fronte alla quale parlamenti e governi dovevano dare conto del loro operato. Infine, un altro elemento caratteristico del periodo fu nei cambiamenti del settore militare e nella crescita degli eserciti, anch essi di massa . Lo strumento della coscrizione obbligatoria, introdotto già durante la Rivoluzione francese (> C9.3), venne utilizzato da tutte le potenze europee del periodo (ad eccezione, ancora una volta, della Gran Bretagna) in seguito all enorme impressione suscitata dalla facilità con cui l esercito prussiano aveva travolto quello francese nel 1870 ( > C16.3). Trasformare eserciti di professionisti della guerra in eserciti di cittadini in armi , costretti al servizio militare obbligatorio, scatenò però un acceso dibattitto. Per alcuni, non vi erano risorse economiche sufficienti per mantenere, armare e addestrare per almeno tre anni tutti gli uomini giudicati abili al combattimento (e infatti chi se lo poteva permettere versava una tassa apposita o pagava un sostituto per com487

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento