Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO so che la società di massa venne vista come società finalmente democratizzata e caratterizzata da un benessere materiale diffuso; sia negativi, in riferimento a una sorta di appiattimento generale e alla sensazione di minaccia per le libertà, i talenti e le diversità individuali. Henry Ford a bordo di uno dei primi modelli delle automobili prodotte nella sua azienda. SVILUPPO INDUSTRIALE E NUOVI GRUPPI SOCIALI La società di massa si delinea in un epoca di grande espansione economica, successiva a quella fase di rallentamento della crescita che abbiamo visto per il periodo successivo al 1873. L aumento dei prezzi, del livello medio dei salari e del reddito pro capite dei paesi industrializzati causò un allargamento del mercato, con la crescita sia della domanda sia dell offerta di beni. Fu questo l inizio della produzione di beni in serie, garantita dalle industrie (a danno della piccola produzione artigianale e domestica) e necessaria per alimentare i nuovi consumi di massa . Tra i settori interessati da questo fenomeno, come quello degli abiti, delle calzature o dei mobili, fu l automobilistico a diventare il vero simbolo di questa fase storica. Applicando i principi della divisione del lavoro già teorizzati da Frederick W. Taylor (> C17.3), l imprenditore di Detroit Henry Ford (1863-1947) introdusse nelle sue officine, a partire dal 1913, la catena di montaggio: un nuovo, rivoluzionario metodo che consentiva di ridurre al minimo i tempi di lavorazione grazie alle macchine (meccanizzazione) e a un estrema razionalizzazione del processo produttivo, diviso in una serie di piccole operazioni affidate ognuna a un singolo operaio. Con il termine fordismo ci si riferisce a una filosofia imprenditoriale che ebbe grande diffusione in tutto il mondo, in cui gli operai dovevano essere considerati come i primi, potenziali acquirenti dei beni prodotti: l obiettivo era dunque quello di creare un circolo virtuoso, fatto di consumi di massa (molti beni venduti a prezzi competitivi) che permettevano alle aziende di garantire ai lavoratori salari alti, in modo da metterli nelle condizioni di acquistare quegli stessi beni che producevano. Non mancarono tuttavia le voci discordi di chi, per esempio nel mondo del cinema, denunciava le condizioni di lavoro di operai costretti a ripetere all infinito sempre gli stessi movimenti, in modo ripetitivo e spersonalizzato. Su questo, per esempio, è incentrato il celebre film Tempi moderni (1936) di Charlie Chaplin. Peraltro, proprio la classe operaia vide crescere, nel passaggio dal XIX al XX secolo, le differenze interne, tra i lavoratori qualificati, le cosiddette aristocrazie operaie , e la manodopera generica, quella inghiottita nelle catene di montaggio. A crescere, all interno dell universo borghese, furono, invece, quelli che nel Novecento sarebbero stati indicati con il termine colletti bianchi , in opposizione ai colletti blu delle tute degli operai, ovvero i dipendenti pubblici. Certamente non ricchi come gli imprenditori né intraprendenti come i liberi professionisti, i dipendenti pubblici costituivano una categoria in espansione, dotata di stabilità economica, crescente peso elettorale e valori più vicini a quelli della borghesia (individualismo, rispettabilità, rispetto delle gerarchie, proprietà privata, risparmio e patriottismo > C15) che agli ideali tipici del mondo operaio. SCUOLE, GIORNALI, ESERCITI Un aspetto fondamentale della società di massa fu il processo, comune a tutta l Europa a cavallo tra Otto e Novecento, di estensione dell obbligo scolastico e di conseguente calo dell analfabetismo. L idea della scuola come servizio gratuito, laico e garantito dallo Stato incontrò qualche critica da parte degli ambienti più retrivi della società, preoccu- 486

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento