Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO razionale per far convivere vita personale e carriera lavorativa. Il calo delle nascite, registrato in Francia già negli anni turbolenti della Rivoluzione del 1789 (> C9), si presentava mano a mano che i paesi raggiungevano un certo livello di sviluppo e di benessere economico: lo conferma il fatto che i paesi mediterranei, come l Italia, in ritardo rispetto alle potenze del Nord, cominciarono a veder calare le nascite solo a partire dagli anni Venti del Novecento. Una veduta di Manhattan a New York in una fotografia di fine Ottocento. DOVE Canton Bombay Calcutta CENTRI INDUSTRIALI E METROPOLI All interno dell aumento generale della popolazione, crebbe in particolare nell Ottocento la popolazione urbana. Il numero di città al di sopra dei 100 000 abitanti si moltiplicò, risultato della massiccia emigrazione dalle campagne di persone attratte dalle possibilità di lavoro in città e che potevano trasferirsi grazie ai miglioramenti delle vie di comunicazione e dei mezzi di trasporto. La Gran Bretagna, che aveva vissuto prima di tutti i cambiamenti della Prima rivoluzione industriale (> C7), presentava già a metà Ottocento una trentina di grossi centri industriali, con la popolazione urbana che aveva superato quella delle campagne. Per raggiungere un simile risultato, con più abitanti nelle città che nelle campagne, si dovette attendere la fine del secolo in Germania e addirittura la metà del Novecento in Italia. La seconda metà del XIX secolo vide moltiplicarsi, in tutto il mondo, le metropoli, dovendosi intendere con questo termine città non solo di grandi dimensioni e con moltissimi abitanti, ma anche caratterizzate da un forte dinamismo economico e culturale. Per tutto l Ottocento, Londra fu la città più grande e popolosa del mondo (4 milioni e mezzo di abitanti a fine secolo), ma vide progressivamente assottigliarsi il suo vantaggio rispetto ad altre metropoli in Europa (Parigi con più di 2 milioni di abitanti nel 1900, Berlino con oltre un milione), ma anche nel resto del mondo, per lo più nei pressi di grandi porti e snodi commerciali, come nei casi di Canton in Cina o di Calcutta e Bombay in India. Se in Gran Bretagna si era assistito già a inizio Ottocento a un fenomeno insolito, cioè all ascesa di piccoli borghi divenuti grandi città industriali da centinaia di migliaia di abitanti (come Manchester, Liverpool o Birmingham), nel resto del vecchio continente furono le città che erano già grandi e importanti a crescere ulteriormente, per via dell industrializzazione e dell emigrazione dalle campagne. Un discorso a parte meritano le metropoli americane (> C17.3): New York e Chicago presentavano un profilo completamente diverso da quello delle città europee, dominato dai grattacieli, e raggiunsero a fine Ottocento, rispettivamente, 3 milioni e mezzo e un milione e 700 000 abitanti. LA TRASFORMAZIONE URBANA In età medievale e moderna, le città erano state tradizionalmente delimitate dalla cinta muraria e avevano in alcuni luoghi specifici, come la cattedrale, il municipio e la piazza del mercato, i punti nodali dell attività politica, economica e sociale dei loro abitanti. Nell Ottocento, le vecchie mura vennero abbattute, in alcuni casi, o comunque si cominciò a costruire in maniera rapida e disordinata negli spazi vuoti che circondavano il vecchio nucleo urbano, sulla spinta della speculazione edilizia e senza alcun piano regolatore. Le città ebbero nuovi punti di riferimento e nuovi centri 482

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento