LA FONTE - Il cancelliere Metternich e l’Italia

Il Risorgimento | CAPITOLO 13 Ciro Menotti fu arrestato la sera del 3 febbraio 1831 nella sua casa di Modena, mentre prendeva accordi con i compagni di cospirazione. del carbonaro Ciro Menotti di dare vita a una monarchia costituzionale che comprendesse ducati padani e Stato pontificio fu stroncato sul nascere dal tradimento del sovrano che era stato designato dai cospiratori, il duca di Modena Francesco IV d Asburgo-Este. I moti scoppiati nella stessa Modena, a Parma e nei territori papali del centro Italia (Emilia-Romagna, Marche e Umbria) furono sedati dalle truppe austriache, nonostante l appoggio di cospiratori illustri, su tutti Luigi Napoleone Bonaparte (> C12.2). La sconfitta di tali movimenti confermò la loro debolezza, dovuta principalmente alle divisioni interne e al loro carattere elitario: a sostenerli vi era cioè un ristretto numero di intellettuali e attivisti, ma non il grosso dei ceti urbani e delle masse rurali. Si rafforzò invece il dominio straniero sulla penisola, in particolare quello austriaco, con il cancelliere Metternich (> F ) che, per evitare il sorgere di nuove proteste o di richieste più radicali, favorì l attuazione di caute riforme negli Stati controllati dagli Asburgo (tra i quali vi era anche il Granducato di Toscana). Tale riformismo non si verificò invece né nello Stato pontificio, né nel Regno delle Due Sicilie, dove invece si proseguì nel segno di una politica di stampo accentratore e reazionario. LA FONTE Il cancelliere Metternich e l Italia Grande protagonista della storia europea della prima metà dell Ottocento, il cancelliere austriaco Klemens von Metternich fu il principale artefice della Restaurazione e dell ordine politico stabilito dal Congresso di Vienna. Come abbiamo visto, l insurrezione viennese del 1848 causò la sua rimozione, ponendo fine a una carriera quarantennale spesa al servizio degli imperatori d Austria. Uomo di raffinata cultura e prolifico scrittore, Metternich espresse giudizi rimasti famosi sulla lotta per l indipendenza italiana e sui suoi protagonisti. Il più celebre è quello in una lettera del 19 novembre 1849 quando già non ricopriva più incarichi di potere. La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle . Per Metternich esistevano dunque la penisola italiana e la lingua italiana, ma al progetto di costruzione di uno Stato unitario italiano egli non dava alcun credito. Così come giudicava pericolosa l idea di uno Stato nazionale tedesco, allo stesso modo un Italia unita avrebbe tolto spazio e territori (soprattutto il Regno Lombardo-Veneto) all Impero austriaco. Tra i patrioti, celebre è anche il suo giudizio su Giuseppe Mazzini, espresso nelle sue Memorie. Ebbi a lottare con il più grande dei soldati, Napoleone. Giunsi a mettere d accordo tra loro imperatori, re e papi. Nessuno mi dette maggiori fastidi di un brigante italiano: magro, pallido, cencioso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile come un innamorato, il quale ha nome: Giuseppe Mazzini. Memorie segrete del principe di Metternich, Vendrame, Udine 1849 INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Quale definizione dà il cancelliere Metternich dell Italia? 2 Quali caratteri positivi riconosce Metternich a Giuseppe Mazzini? 325

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento