2 I MOTI DEL 1820-21

Il Risorgimento | CAPITOLO 13 L Italia dopo il Congresso di Vienna Mare Adriatico Mar Tirreno Mar M e d i te r ra n Mar Ionio eo Oltre agli Stati minori , ovvero i Ducati di Parma, Modena e Lucca, e al Granducato di Toscana (dove fu restaurato Ferdinando III d Asburgo-Lorena), il quadro della penisola italiana era completato dallo Stato pontificio e dal Regno delle Due Sicilie. Nel primo, papa Leone XII decise per una svolta autoritaria e repressiva, con un brusco ritorno al passato e la cancellazione di ogni possibile resto del governo francese. Nel Regno delle Due Sicilie, frutto dell unione dei regni di Napoli e Sicilia, Ferdinando I di Borbone si trovò a operare in un contesto molto complesso, che infatti, di lì a poco, avrebbe dato vita a importanti episodi insurrezionali. In particolare, la soppressione del Regno di Sicilia, da secoli indipendente dal continente, l abolizione del parlamento siciliano e delle tradizionali autonomie locali e il tentativo borbonico di imporre la centralizzazione amministrativa, concentrando tutto nella capitale napoletana, causarono un clima di crescere ostilità da parte delle élite siciliane. RICAPITOLANDO 1 Con quale data gli storici fanno iniziare il Risorgimento italiano? 2 A che cosa fa riferimento il termine Risorgimento ? 3 Quali conseguenze aveva avuto per l Italia il Congresso di Vienna? 4 Vittorio Emanuele I, una volta tornato al potere, quali provvedimenti adottò? 5 Quali decisioni, prese da Ferdinando I di Borbone, causarono un clima di ostilità da parte delle élite siciliane? Guglielmo Pepe a Napoli. 2 . CJc. = L INSURREZIONE NEL REGNO DELLE DUE SICILIE Come accadde in occasione di altre insurrezioni, per esempio in Spagna e in Sud America (> C11.1 ), anche nel Regno delle Due Sicilie fu dall esercito, e in particolare dalle fila degli ufficiali, che nacque il movimento di protesta. Il governo borbonico aveva ereditato il modello militare francese, formatosi soprattutto durante il regno di Gioacchino Murat (> C10.3), e con esso una nuova generazione di giovani ufficiali di tendenze liberali. Giunta la notizia della rivolta di Cadice (> C11.1), ai primi di luglio del 1820, il presidio militare di Nola si ribellò, sotto la guida di due ufficiali carbonari, Michele Morelli e Giuseppe Silvati, con l obiettivo di ottenere l adozione della Costituzione spagnola. La rivolta si estese rapidamente ad altri presidi e città del regno, unendo affiliati alla Carboneria e nostalgici del governo murattiano. Proprio un generale che aveva combattuto per Murat, Guglielmo Pepe, fu inviato per reprimere la rivolta, ma si unì invece ai rivoltosi, costringendo re Ferdinando I a concedere una Costituzione sul modello di quella spagnola. 321

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento