Dai fatti alla Storia - volume 2

Declino e ascesa. Gli opposti percorsi di Spagna e Francia | CAPITOLO 1 con la regina Anna. Destinato anch egli a un governo lungo quasi vent anni (1643-61), Mazzarino dovette però scontrarsi, nei primi anni, con un ampio e agguerrito fronte di opposizione. Ritratto del cardinale Mazzarino del pittore francese Philippe de Champaigne (1602-74). Parlamento In Francia, i parlamenti non erano, come in Inghilterra, assemblee in cui sedevano i rappresentanti dei sudditi del re. Erano invece dei tribunali, il più importante dei quali era quello di Parigi. Tra le varie funzioni di quest ultimo, ve n era una particolarmente importante: vigilava affinché le leggi promulgate dal re non fossero contrarie agli interessi dello Stato, potendo esercitare, se necessario, il diritto di veto (remontrance). LA FRONDA Erede di Richielieu e continuatore della sua politica di rafforzamento del potere del re a scapito di grandi aristocratici e prestigiose istituzioni, Mazzarino si trovò a fronteggiare le medesime accuse già mosse al suo predecessore. Il suo governo straordinario , e cioè al di fuori dell ordinario stabilito dalle leggi e dalle consuetudini, risultava tanto più inaccettabile perché nelle mani di uno straniero, non appartenente alla grande aristocrazia. Tali critiche, assieme alle proteste per la ferrea politica fiscale seguita da Mazzarino per finanziare la guerra, furono all origine di cinque anni drammatici (1648-53). A schierarsi apertamente contro il cardinale italiano fu prima il Parlamento di Parigi, il principale tribunale del regno, che abolì tutte le norme emanate da Richelieu e Mazzarino e giudicate dispotiche e contrarie alle consuetudini e alle precedenti leggi di Francia. In un secondo momento, anche buona parte dell aristocrazia scese in campo contro il ministro favorito, accusato, come Richelieu prima di lui, di averla estromessa da corte e dai circoli di potere. Con il termine Fronda si indica questa nuova fase di guerra civile che investì la Francia e che divenne ancor più grave con l ingresso nel fronte antimazzariniano di Luigi II di Borbone, principe di Condé, cugino del re e pluricelebrato eroe di guerra. Lo stesso Mazzarino, assieme alla regina Anna e al giovane Luigi XIV, fu costretto a lasciare Parigi, in una situazione di tensione culminata con il passaggio di Condé all odiato nemico spagnolo (1651): un gesto che dimostra fin dove erano disposti ad arrivare i nemici del cardinale italiano. La Fronda fu una delle rivolte che sconvolsero l Europa negli anni Quaranta del XVII secolo e che rientrano a pieno nella cosiddetta crisi del Seicento . Alla lunga, le divisioni tra i rivoltosi, la maggiore potenza finanziaria e l abilità politica di Mazzarino, nonché il richiamo all obbedienza verso un re troppo giovane e incolpevole per essere attaccato, portarono alla fine della rivolta e al successo del cardinale. PAROLE DALLA STORIA Fronda Gli ambienti di corte definirono i rivoltosi come frondeurs, e cioè come una banda di ragazzi dediti a un gioco pericoloso, quello di scagliare pietre con la fionda. I diretti interessati fecero proprio il termine, dandogli però una connotazione positiva, basata sulla Bibbia: essi erano come Davide che, armato solo di una fionda, aveva abbattuto il gigante Golia (che rappresentava invece Mazzarino). QUANDO 1661 Morte di Mazzarino LA FINE DELLA LUNGA GUERRA CON LA SPAGNA Rientrato a Parigi, Mazzarino continuò a governare la Francia fino alla morte, giunta nel marzo 1661. Sedate le proteste dei suoi nemici, il cardinale italiano godette fino all ultimo della fiducia non solo della regina madre, ma pure di Luigi XIV, anche dopo che il sovrano ebbe raggiunto la maggiore età. La seconda parte del governo di Mazzarino fu segnata in particolare dalla fine della lunga guerra con la Spagna. Per portarla a termine vittoriosamente, Mazzarino non si fece scrupoli, ancora una volta, ad allearsi con una potenza protestante, come l Inghilterra governata da Oliver Cromwell (> C2.4). Con la pace dei Pirenei, siglata nel novembre 29

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Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento