LA FONTE - La dottrina Monroe

Rivoluzione e Restaurazione tra Europa e Americhe | CAPITOLO 11 LA FONTE La dottrina Monroe Il 2 dicembre 1823, il presidente degli Stati Uniti James Monroe pronunciò di fronte al Congresso un discorso destinato a rimanere famoso, manifesto di un vero e proprio progetto di politica estera che gli Stati Uniti avrebbero perseguito con convinzione negli anni successivi. I cittadini degli Stati Uniti provano un fortissimo sentimento di simpatia per la libertà e la felicità di tutti gli uomini che, come loro, abitano di là dell Atlantico. Noi non abbiamo mai preso parte alle guerre degli Stati europei sorte da questioni puramente europee, né la nostra politica comporta che vi partecipiamo. [ ] Noi invece, necessariamente, ci sentiamo più direttamente interessati ai movimenti che avvengono in questo emisfero e le ragioni di questo nostro atteggiamento dovrebbero essere ovvie per tutti gli osservatori illuminati ed imparziali. Il sistema politico delle potenze alleate è essenzialmente diverso, a questo riguardo, da quello americano. Tale diversità procede dalla natura dei rispettivi regimi. Questo nostro popolo è unanimemente preoccupato per la propria sicurezza, comprata a prezzo di tanto sangue e di tanto denaro e rafforzata dalla saggezza dei suoi cittadini più illuminati, e nella quale noi abbiamo goduto un incomparabile benessere. Noi dobbiamo quindi, in virtù dei rapporti sinceri e amichevoli esistenti tra gli Stati Uniti e le suddette potenze, dichiarare che considereremmo un pericolo per la nostra pace e la nostra sicurezza ogni loro tentativo di estendere ad una qualsiasi regione di questo emisfero il loro sistema politico. Noi non abbiamo voluto interferire nelle colonie o nei possedimenti europei attualmente, né intendiamo farlo in futuro. Ma quando si tratta di governi che hanno dichiarato la loro indipendenza e sono riusciti a mantenerla e la cui indipendenza noi abbiamo, in base a ponderate considerazioni e giusti principi, riconosciuto, non potremmo reputare un qualsiasi intervento che si proponga di opprimerli o di controllarne in un qualsiasi altro modo il destino, compiuto da una potenza europea, se non come la manifestazione di un atteggiamento ostile nei confronti degli Stati Uniti. [ ] La nostra politica nei confronti dell Europa, politica adottata fin dalle prime fasi delle guerre che hanno così a lungo agitato quella parte del mondo, rimane sempre la stessa, vale a dire: noi non intendiamo interferire negli affari interni di un qualsiasi Stato europeo. Messaggio di Monroe, in D. Perkins, Storia della dottrina di Monroe, traduzione di A. Prandi, il Mulino, Bologna 1960 La politica estera dei paesi europei è conseguenza del loro sistema politico, così diverso da quello americano. Breve cenno alla Rivoluzione combattuta e vinta contro la Gran Bretagna quarant anni prima. Il discorso ribadisce la natura amichevole dei rapporti tra Stati Uniti e potenze europee, lasciando però capire che tali rapporti potrebbero presto peggiorare. Un attacco europeo a paesi che hanno appena conquistato la loro indipendenza equivarrebbe a compiere un gesto ostile nei confronti degli Stati Uniti. Monroe conclude il discorso ripetendone l assunto centrale: come gli americani non si intromettono negli affari europei, così devono fare gli europei con le vicende del continente americano. INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Per quale motivo Monroe afferma che gli Stati Uniti sono più interessati ai movimenti che appartengono al loro emisfero? 2 In che modo i rapporti tra potenze europee e Stati Uniti potrebbero peggiorare? 261

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento