APPROFONDIAMO - DIRITTO - Il codice civile

SEZIONE C | L ET DELLE RIVOLUZIONI Approfondisci CLIL VIDEO Il Codice napoleonico (francese) il Codice civile (> A ) risale al marzo 1804, e ad esso seguirono il Codice di Commercio nel 1807, i Codici di Procedura Civile e Criminale e il Codice Penale nel 1810. Oltre alla formazione del nuovo personale, il governo napoleonico attinse sia al personale amministrativo e giudiziario che aveva servito sotto i Borbone, sia a coloro che avevano operato durante il decennio rivoluzionario. LE RIFORME La divisione del paese in dipartimenti, già decisa durante la Rivoluzione (> C9.2), fu il punto di partenza per rendere ancor più capillare il controllo dello Stato su ogni aspetto della vita pubblica: a capo di ogni dipartimento vi era un prefetto, e poi a scendere, in una piramide strettamente gerarchica, sottoprefetti e sindaci, tutti scelti dal governo e, quindi, da Napoleone. Di nomina governativa erano anche i giudici, protagonisti della riforma giudiziaria: ai giudici di pace e ai tribunali dipartimentali furono aggiunte corti d appello e una Corte di Cassazione. A livello fiscale, venne approntato un APPROFONDIAMO DIRITTO IL CODICE CIVILE L importanza del Codice civile napoleonico risalta ancor più se lo si analizza all interno della storia del diritto in Europa. Per secoli, il diritto aveva tratto origine da molteplici fonti: consuetudini locali e cittadine, norme emanate da feudatari e autorità ecclesiastiche, leggi promulgate dai sovrani. Tale situazione dava ai giudici un enorme potere di interpretazione, fornendo l opportunità di fare riferimento, di volta in volta e a seconda della convenienza del momento, a una fonte o un altra. I difetti di questo sistema, che era oltretutto lento e macchinoso, vennero individuati nel corso del Settecento, con vari tentativi di riordino e razionalizzazione. Un punto di riferimento in questo senso fu l operato del granduca di Toscana Pietro Leopoldo, fratello dell imperatore Giuseppe II e lui stesso imperatore: con la riforma del codice penale del 1786, egli fu infatti il primo sovrano europeo ad abolire la pena di morte e l uso della tortura, seguendo le idee di Cesare Beccaria. Nonostante i meriti di tali iniziative, mancava ancora una riforma completa del sistema giuridico, capace di superare particolarismi e privilegi. A questo fine, Napoleone mise a lavoro una commissione di giuristi a partire dall estate del 1800, il cui risultato fu, appunto, il Codice civile. Esso si impose rapidamente come un 236 modello per molti altri paesi, contribuendo a definire l esperienza giuridica dell Europa continentale rispetto a quella britannica, basata sulle consuetudini e sulle tradizioni processuali, anziché su un preciso quadro normativo. Diviso in tre libri, dedicati alle persone , ai beni e ai modi coi quali si acquista la proprietà (per un totale di 2281 articoli), il Codice civile napoleonico si presenta come una sintesi fra l eredità del diritto romano, il diritto consuetudinario francese e i principi affermati dalla Rivoluzione. Le novità principali introdotte dal codice riguardarono, in particolare, la famiglia. Per la prima volta fu istituito il matrimonio civile, venne mantenuto il divorzio (anche se con qualche restrizione rispetto alla norma introdotta durante la Rivoluzione), furono ridotti i poteri del pater familias (cioè della principale figura maschile, marito e padre) e parificati i diritti dei figli legittimi maschi e femmine, con il riconoscimento di qualche diritto anche ai figli naturali. Allo stesso tempo, accanto a questi elementi di novità, vennero però riaffermati principi tradizionali, come la sottomissione giuridica della moglie al marito e la totale subordinazione dei figli fino ai 21 anni, con il divieto di sposarsi senza il consenso dei genitori fino ai 25 anni. L edizione ufficiale del Codice civile francese del 1804.

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento